sexta-feira, 31 de julho de 2009

Il governo: indicazioni certe sulla Ru486


L'intervento di mons. Fisichella sull'Osservatore Romano

Il governo: indicazioni certe sulla Ru486 . Il Vaticano: «La Chiesa non può tacere»

MILANO - Il governo interviene sulla pillola Ru486 e chiede formalmente che vi siano indicazioni certe sul suo uso. Nel frattempo la Chiesa cattolica torna a prendere posizione contro il via libera alla commercializzazione del farmaco. «La Chiesa non può mai assistere in maniera passiva a quanto avviene nella società - sottolinea mons. Rino Fisichella, presidente della Pontificia Accademia della vita, in un editoriale sull'Osservatore Romano - : è chiamata a rendere sempre presente quell'annuncio di vita che le permette di essere nel corso dei secoli segno tangibile del rispetto per la dignità della persona». E in particolare, è il senso del suo intervento, quando ad essere minacciata è la vita umana.



I «PALETTI» DEL GOVERNO - Sacconi ha chiesto l'intervento dell'Aifa con una lettera a 24 ore dall'autorizzazione alla vendita della Ru486. Il governo chiede in particolare al presidente e al direttore generale dell’Aifa «indicazioni certe circa i modi di utilizzo del farmaco affinché esso sia vincolato nella prassi al rispetto dei profili della legge attraverso l`individuazione di un percorso attentamente definito per l`interruzione volontaria di gravidanza farmacologica». Nella sua lettera Sacconi sottolinea anche come la stessa decisione del Consiglio di amministrazione, di «condizionare la somministrazione della pillola abortiva ad una serie di regole che dovranno essere definite in sede tecnica dalla stessa Agenzia», appare esprimere «la unanime consapevolezza in esso della necessità di rimuovere i pericoli impliciti in un metodo che potrebbe determinare minore attenzione ai profili etici, sociali e sanitari e che rischia di ricondurre l`aborto in un ambito di solitudine privata».

«NO ALLE TECNICHE ABORTIVE» - «La nostra opposizione a ogni tecnica abortiva è per affermare ogni giorno il si alla vita con quanto essa comporta - si legge invece nell'editoriale di mons. Fisichella -: per questo motivo dinnanzi alla superficialità che spesso incombe permane immutato l'impegno per la formazione, così da cogliere giorno dopo giorno l'impegno per vivere la sessualità, l'affettività e l'amore con gioia e non con preoccupazione, ansia e angoscia». La nota indica «la via da seguire per mantenere il primato dell'etica», che «non è quella di fornire con molta tranquillità una pillola, ma piuttosto quella di formare le coscienze, compito arduo perchè comporta non solo l'impegno in prima persona, ma la capacità di farsi ascoltare e di essere credibile». «Ciò - conclude mons. Fisichella - significa ribadire il nostro richiamo all'urgenza educativa perchè i giovani comprendano l'importanza di fare propri dei valori che permangono come patrimonio di cultura e di identità personale: non potremo mai abituarci alla bellezza che la vita comporta dal suo primo istante in cui fa sentire di essere presente nel grembo di una madre fino al momento estremo in cui dovrà lasciare questo mondo».
Corriere della Sera

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