Confcommercio: "Il pil crolla del 4,8%" Consumi giù, ma è boom di telefonini
Roma - Nel 2009 il pil dovrebbe registrare una flessione del 4,8% e una contrazione dei consumi dell’1,9% mentre per il 2008 calano i consumi delle famiglie (-1%) con una accentuata flessione per auto e moto (-15,1%), servizi di trasporto (-7,4%), elettrodomestici (-7,1%) e alcuni prodotti alimentari tra cui i prodotti ittici (-5,4%); bene, invece, i prodotti per la telefonia (+15,4%), le attrezzature per la casa e il giardino (+14,3%), i tessuti per la casa (+4,7%). Questa la "fotografia" dei consumi delle famiglie italiane tra il 2002 e il 2008 scattata dall’Ufficio Studi Confcommercio e contenuta nel Rapporto sul Terziario 2009. I consumi vanno a picco "Negli ultimi sette anni - spiega lo studio - si registra un vero e proprio boom nell’acquisto di telefonini (+189%), un aumento di elettrodomestici bruni (tv, impianti audio, ecc., +50%) e di medicinali e articoli sanitari (+40%); nel comparto vacanze, perde appeal la formula all inclusive (-5%); in calo libri e giornali (-9,4% e -11,3%), crescono i servizi ricreativi e culturali (+16,5%); e nella dieta delle famiglie, carne (+7,2%), pane e cereali (+5,7%) sostituiscono il consumo di grassi (-11,9%), pesce (-4,8%); si beve più acqua che alcolici e si mangia fuori un pò più spesso (+5%)". Nella composizione della spesa delle famiglie, cresce l’incidenza delle spese per l’abitazione, che costituiscono ormai quasi il 30% delle spese complessive, e delle spese "obbligate" (energia, affitti, servizi bancari e assicurativi, ecc.), cresciute dal 21,7% del 1970 ad oltre il 36% del 2008. Secondo la Confcommercio, "la crisi mondiale che ha interessato anche l’economia italiana, a partire dalla fine del 2007, ha comportato inevitabili riflessi negativi sui consumi delle famiglie, diminuiti dell’1,0% nel 2008". Il dato si inserisce in un contesto di medio-lungo termine che ha visto, nel periodo 2002-2008, la spesa delle famiglie sul territorio aumentare a tassi molto contenuti (+0,5% la variazione media annua), in linea con la modesta crescita economica del Paese. Per il 2009, essendo stata la crisi più profonda e di maggiore durata di quanto ci si aspettava, le previsioni dell’Ufficio Studi di Confcommercio indicano un Pil a -4,8% e consumi a -1,9% con una lieve ripresa nel 2010 e un consolidamento della crescita nel 2011.
Gli italiani tirano la cinghia Tornando alla "fotografia" dei consumi, secondo l’associazione di piazza Belli, "la tendenza a comprimere la spesa da parte delle famiglie, pur interessando i diversi segmenti di consumo, ha avuto risvolti particolarmente negativi sulla domanda di beni, diminuita nel 2008 del 2,4%, mentre per i servizi si è registrato un deciso contenimento della crescita rispetto agli anni precedenti (+0,4%)". Il ridimensionamento della domanda di beni, che ha assunto toni particolarmente marcati nella parte finale dell’anno, ha colpito in misura accentuata i beni durevoli (-7,3%) che erano risultati il segmento più vivace dei consumi negli anni precedenti. Per i beni non durevoli, che rappresentano circa il 60% dei della spesa per beni acquistati dalle famiglie, il calo dell’1,3% "si è inserito in un contesto che vede ormai da anni questo segmento della domanda in forte difficoltà, con una variazione media annua in volume nel periodo 2002-2008 sostanzialmente nulla (0,1%)".
IlGiornale.it
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