segunda-feira, 3 de agosto de 2009

Fiducia, Fini avverte il governo "Non tagli fuori il Parlamento"

Gianfranco Fini


Roma - Torna a rilanciare la necessità di trovare un equilibrio tra poteri delle Camere e dell'esecutivo. Annunciando un intervento della giunta per il Regolamento della Camera. Gianfranco Fini, intervistato dal canale satellitare di Montecitorio, torna a ribadire una convinzione già espressa altre volte. Il problema di come garantire l'equilibrio tra ricorso ai decreti da parte del governo e possibilità di intervento da parte del Parlamento, preclusa in caso di maxiemendamenti 'coperti' dalla fiducia. Per questo la giunta per il Regolamento della Camera discuterà la questione del ricorso alla fiducia da parte del governo su maxiemendamenti che di fatto esautorano il "diritto-dovere del Parlamento discutere e intervenire". Fini rileva che il tema non è nato oggi. Anche se oggi viene fuori in maniera accentuata. "E una questione che riguarda governo e gruppi parlamentari, perchè tengo a ribadire che non è nata in questa legislatura ma è nel dibattito politico da almeno due o tre legislature" dice il presidente della Camera. "Ricordo che il presidente Napolitano, si rivolse espressamente al governo dell'epoca - continua il presidente della Camera - per sottoporre all'attenzione il problema del meccanismo che si determina nel momento stesso in cui il governo, legittimamente, presenta un maxiemendamento ad un decreto sul quale, altrettanto legittimamente, pone la questione di fiducia".

"E' certo - osserva però il presidente della Camera - che il governo deve essere consapevole che nel Parlamento nessuno vuole limitare il diritto-dovere di governare che una maggioranza ha, nel momento stesso in cui dal responso delle urne risulta tale. Al tempo stesso, nessuno da parte del governo può pensare di non doversi confrontare con il Parlamento, perchè questo prevede la nostra Costituzione, e quindi nessuno può pensare di esautorare il Parlamento dal diritto-dovere che ha di controllare, di emendare se lo ritiene, di approvare o respingere un provvedimento del governo".

La Repubblica

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