Kabul, attacco alle forze della Nato

Un soldato della forza internazionale presidia la zona colpita

Un’autobomba esplode all’entrata del quartier generale: sette morti.Militare italiano ferito in modo lieve

Kabul, La Stampa.it - Nuovo attacco alle forze Nato a cinque giorni dalle elezioni in Afghanistan: almeno sette persone sono rimaste uccise e 91 ferite in un attacco kamikaze sferrato a Kabul questa mattina con un’autobomba all’entrata del quartier generale dell’Isaf, la missione internazionale guidata dall’Alleanza Atlantica nel paese dei talebani. Lo ha reso noto il ministero afgano della Difesa. Nella stessa via in cui è avvenuto l’attentato si trovano anche il palazzo presidenziale e diverse ambasciate. Gli estremisti islamici hanno fatto sapere che gli obiettivi erano la base militare e l’ambasciata americana.L’attacco è avvenuto verso le 8.30 ora locale (le 6 in Italia). Nell’esplosione è stata distrutta una grande barriera di cemento costruita a protezione della base militare. «Per il momento sono stati contati sette morti e 91 feriti ma il loro numero potrebbe aumentare», ha detto il portavoce del ministero afgano, Mohammad Zaher Azimi. L’attacco è stato sferrato in un orario in cui molti impiegati si stavano dirigendo al lavoro. L’esplosione è avvenuta a un centinaio di metri dall’ambasciata britannica e non molto lontano da quella statunitense. I feriti sono stati portati all’ospedale militare di Kabul. La zona è stata isolata dalle forze di sicurezza afgane e dai soldati americani, che costituiscono la maggior parte delle truppe Isaf.Tra i militari della missione Isaf feriti c’è anche un soldato italiano. Fortunatamente il militare è stato ferito in modo «leggerissimo», ha detto il capitano Vincenzo Lipari, portavoce italiano del comando Isaf a Kabul. Il militare «ha riportato escoriazioni alla schiena e a una gamba, ma non è nulla di grave. Ha già chiamato i genitori - ha spiegato Lipari - La situazione è sotto controllo ora». La ferita del soldato italiano, ha continuato Lipari, potrebbe essere paragonato «allo stesso graffio che ci possiamo fare cadendo dalla bicicletta».