domingo, 27 de setembro de 2009

Caro, carissimo telefonino in Italia


L'Italia, si sa, è il "Paese dei telefonini": da noi ci sono 1,5 abbonamenti telefonici per ogni abitante. Ma è anche il Paese europeo dove fare una telefonata da un cellulare in abbonamento costa più che in quasi tutti gli altri Paesi della Ue. A realizzare il confronto tra i prezzi è stata l'autorità finlandese per le telecomunicazioni, la Ficora, che ha analizzato le tariffe con contratti in abbonamento (escluse le pre-pagate) dei tre principali operatori di 19 Paesi europei: i maniaci italiani del cellulare, quelli che - in base ai tre profili presi in considerazione dai finnici - stanno sempre al telefono, spendono in media 201,68 euro al mese, quasi il doppio rispetto alla media dei Paesi presi in esame nello studio (106,71 euro). Un primato di cui non sentivamo certo il bisogno, per uscire dal quale - secondo il Consiglio nazionale degli utenti (organismo dell'Agcom) - bisogna puntare sempre più sulle tariffe flat e abolire quelle a consumo. "I dati emersi dallo studio della Ficora erano in parte già noti", affermano dal Cnu. "Così come il fatto che le compagnie hanno tutto l'interesse a mantenere la tariffazione a consumo per conseguire guadagni sempre maggiori". Dunque l'auspicio dal presidente Remigio Del Grosso è che "il recente intervento di Mr Prezzi sui costi degli sms sortisca qualche effetto, speriamo a breve perché le spese telefoniche sono di frequente incomprimibili per le famiglie italiane".

Tornando alla ricerca finlandese, ecco le interessanti comparazioni tra Paesi basate su tre tipologie di consumatori. Il primo profilo è quello di un utilizzatore prudente, che in un mese fa 50 chiamate da 3 minuti ciascuna (per un totale di 150 minuti di conversazione) e invia 25 sms: la bolletta media mensile in Europa è in questo caso di 24,98 euro e in Italia sale a 32,09 euro. Si tratta del quarto prezzo più alto in una classifica guidata dalla Svizzera, dove i costi sono pari a 38,83 euro, cui seguono Francia (36,56 euro) e Irlanda (34,64 euro). Nel confronto con l'anno scorso il prezzo italiano è lievemente cresciuto: nel 2008, infatti, per lo stesso paniere di consumi si pagavano 31,93 euro, mentre rispetto a quattro anni fa si registra una flessione del 12,8%. L'unico altro Paese dove i costi sono aumentati rispetto al 2008 è proprio la Finlandia (da 12,74 a 13,08 euro), mentre al polo opposto della classifica brilla l'Islanda, dove si spendono appena 10,81 euro, contro i 24,19 dello scorso anno.

Il ranking dell'Italia, nel caso del secondo profilo (100 chiamate da 3 minuti e 100 sms) è ancora peggiore: il costo mensile (62,83 euro) è infatti il secondo più alto dopo la carissima Svizzera (69,76) e pari a 20 euro in più rispetto alla media (42,10 euro). In questo caso il Paese più economico risulta il Regno Unito, dove si spendono appena 17,17 euro. A parziale consolazione, è da notare che rispetto allo scorso anno il prezzo è diminuito del 13,6%: in altri Paesi, però, la flessione sul 2008 è stata molto maggiore, con l'Islanda che sfoggia un -56,5% e la Spagna un -48,5%.

Gli utenti italiani più sfortunati, tuttavia, sono appunto i veri e propri maniaci, quelli che stanno sempre con il telefonino - o l'auricolare, rigorosamente bluetooth - all'orecchio. Nel terzo profilo scelto dall'Autorità finlandese (100 chiamate da 10 minuti l'una, 200 sms e 50 Mb di dati scaricati), infatti, l'Italia conquista la palma di Paese più caro di tutti: la bolletta per l'utilizzatore "intensivo" è infatti pari a 201,68 euro, circa il doppio dei 106,71 euro della media europea e sei volte quello che si paga nel Paese, in questo caso, più virtuoso, vale a dire il Lussemburgo (34,65 euro). Molto staccato, tra l'altro, è il secondo Paese più caro, la Grecia, dove si sborsano 155,46 euro. Anche per il terzo profilo la Ficora segnala un deciso calo dei prezzi in Italia rispetto allo scorso anno (-14%), ma in molti degli altri Paesi la flessione è molto più consistente: basti pensare al -62% dell'Islanda o al -57% del Regno Unito.

L'Autorità finlandese, infine, prende in esame anche un paniere di consumi di telefonia mobile a banda larga: in questo caso l'Italia recupera molte posizioni e si piazza sotto la media europea (34,95), con 29,61 euro al mese. La maglia nera stavolta spetta alla Francia, dove si spendono ben 66,80 euro, mentre quella rosa va alla Finlandia (9,84 euro al mese).Tra gli operatori nazionali, immediata la reazione di Telecom. "La nostra realtà è che con una spesa mensile di 80 euro, che può salire al massimo a 95 con glisSms e la trasmissione dati, diamo anche il telefono". E' così che il responsabile del mercato consumer di Telecom Italia, Fabrizio Bona, interpellato dall'Ansa, commenta lo studio dell'Autorità finlandese. "Quindi - osserva Bona - ci troviamo ben al di sotto dei dati forniti dall'Autorità finlandese e anche ben al di sotto della media europea". "Per ogni profilo di utente offriamo abbonamenti con costi più bassi che forniscono più minuti di telefonate, più sms e più traffico internet". E' cosi che Maximo Ibarra, direttore del settore mobile di Wind, commenta invece lo studio dell'Autorità finlandese. «I dati sugli abbonamenti ribaltano lo studio», afferma. "I nostri abbonamenti "All inclusive", che rappresentano l'83-85% delle linee, rispetto a quanto afferma lo studio offrono due volte e mezzo i minuti per le chiamate (2.500), tre volte il numero di sms (600), e una quantità di traffico su Internet molto maggiore, compreso il roaming". Mentre sul pre-pagato le tariffe italiane, assicura Ibarra, "sono le più basse in Europa e Wind si posiziona meglio degli altri concorrenti". Secondo Ibarra, infine, anche "gli abbonamenti al consumo, circa il 10% sul totale degli abbonamenti, sono convenienti: il "senza scatto", ad esempio, dà la possibilità di telefonare a 17 centesimi di euro al minuto".

Con Vodafone la spesa è il 70% in meno rispetto a quanto afferma lo studio finlandese. È invece la replica di Silvia Candiani, direttore marketing di Vodafone Italia. "I recenti studi internazionali che abbiamo letto sulla stampa non rispecchiano la realtà - afferma - perché basati su panieri non rappresentativi di come i clienti utilizzano il telefonino e dell'ampiezza dell'offerta degli operatori, tra tariffe, opzioni e promozioni". Per esempio, nel caso dello studio finlandese, aggiunge Candiani, "un cliente Vodafone può spendere ben il 70% in meno per i panieri adottati. E infatti secondo il rapporto sulle comunicazioni elettroniche della Commissione Europea l'Italia rimane uno dei Paesi più competitivi e convenienti. La telefonia mobile da anni è un elemento deflattivo dell'indice dei prezzi - aggiunge la manager -. Il ricavo medio unitario nel settore, secondo i dati Agcom, è sceso dell'11% lo scorso anno, e di ben il 25% se guardiamo solo agli sms. Infine ogni anno 4 milioni di clienti cambiano compagnia, aumentando ancora di più - conclude - la spinta al ribasso delle tariffe".

Corriere della Sera

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