quinta-feira, 1 de outubro de 2009

Scudo fiscale, voto slitta a venerdì

La protesta di Antonio Di Pietro


ROMA - Il voto finale dell'Aula della Camera sul decreto correttivo del provvedimento anticrisi, e che comprende fra l'altro la misura dello scudo fiscale, slitta dalle 15 di oggi alle 13 di domani. Lo ha deciso la conferenza dei capigruppo, nel corso della quale è stato lo stesso presidente della Camera Gianfranco Fini a proporre lo slittamento del provvedimento, sul quale ieri in tarda serata il governo ha incassato la fiducia. Fini ha confermato di voler mettere in pratica la ghigliottina parlamentare, ossia l'imposizione del voto finale anche se il dibattito e l'esame degli ordini del giorno non saranno stati ultimati. Questo per dare tempo al presidente della Repubblica di valutare il contenuto del decreto che scade alla mezzanotte di sabato 3 ottobre. E nel frattempo non si arrestano le critiche dell'opposizione nei confronti del provvedimento. "E' una vergogna, un luogo di menzogne a ripetizione", ha detto Pierluigi Bersani, candidato alla segreteria del Pd. "Ci guadagneranno i molto ricchi e furbi, un certo numero di criminali e il sistema bancario che maneggerà un bel po' di soldi", ha spiegato. Non solo. "Chi paga le tasse ne pagherà di più", ha assicurato, "perché le tasse si alzano alla fine dei condoni". "Siamo ridotti a questo - ha proseguito - ad abbonare i reati per tirar su un po' di soldi e poi decidere a quali bisogni primari destinarli. L'anno prossimo si metterà una tariffa per i reati? Un tot per l'omicidio, un tot per il furto o lo stupro, uno esce e così finanziamo la sanità: è un discorso aberrante che dovrebbe suscitare una reazione più netta e non solo da parte dell'opposizione".

Antonio Di Pietro ha scelto di manifestare con un sit-in di fronte a palazzo di Montecitorio. "Lanciamo un estremo, ultimo appello al Capo dello Stato perché fermi per tempo una norma che sancisce definitivamente l'aiuto da questo governo e da questo Parlamento alla criminalità". Il leader Idv, con coppola in testa, sigaro in bocca e al collo un cartello "La mafia ringrazia", se la prende anche con il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti: "Dice che così rientrano 300 miliardi di euro? Non ne beneficeranno gli italiani, ma i delinquenti italiani, che se li terranno stretti per poi riportarseli all'estero. E' riciclaggio di Stato" accusa l'ex pm.

La Repubblica.it

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