quinta-feira, 31 de dezembro de 2009

Itália já supera Estados Unidos como destino de imigrantes


Com uma taxa de crescimento populacional imigrante igual ou superior a 300 mil pessoas-ano, o fluxo migratório para a Itália, proporcionalmente, já é superior ao que ocorre para os Estados Unidos. Com uma estimativa de ter ao menos 6 milhões de imigrantes legais em 10 anos – no final de 2008 o número chegava a 4 milhões -, a Itália se encaminha para ser o segundo país que mais recebe imigrantes na União Europeia, atrás apenas da Alemanha. Até a metade do século, deverá ter uma população estrangeira igual, senão maior, do que a que existe atualmente no Canadá e na Suíça, entre 16 e 20%.


Os dados acima integram a análise do fenômeno feita no contexto do 1° rapporto dell'European Migration Network Italia, cuja apresentação ocorreu em Roma. O documento pretende ser um ferramenta para os tomadores de decisão em nível nacional e comunitário, abordando a questão da migração, asilo e a imigração qualificada.

O trabalho dedica especial atenção à área da saúde. O número de enfermeiros estrangeiros, por exemplo, já chega a 34 mil e, em alguns setores, constitui-se na verdade em um terço dos profissionais. O número de médicos estrangeiros, de outra parte, chega a 14 mil e a tendência é aumentar.

Na introdução do trabalho, destaca-se a necessidade de se atentar para imigração qualificada como forma de o país manter a competitividade e não perder terreno no contexto internacional.


Immigrazione, pubblicato il 1° rapporto dell'European Migration Network Italia

Gli Stati membri del Mediterraneo si sono rivelati, a partire dagli anni ’90, paesi a grande intensità migratoria. Segnatamente l’Italia, con un ritmo d’aumento della popolazione immigrata pari se non superiore alle 300 mila unità l’anno, in proporzione supera i flussi che si dirigono verso gli Stati Uniti ed è destinata, con almeno 6 milioni di immigrati tra dieci anni, ad essere il secondo paese di immigrazione nell’Unione Europea, immediatamente a ridosso della Germania, e ad avere, prima ancora di metà secolo, un’incidenza della popolazione straniera sui residenti pari se non superiore a quella che attualmente si riscontra in Canada e in Svizzera (tra il 16% e il 20%).

Assicurare lo scambio e l’aggiornamento continuo sul fenomeno migratorio e sui richiedenti asilo, mettendo a disposizione dei decisori pubblici a livello nazionale e comunitario una documentazione affidabile.

E' questo l'intento del programma comunitario denominato European Migration Network (EMN), avviato a titolo sperimentale nel 2003 ed ora diventato un'iniziativa strutturale della quale fanno parte i 27 Paesi dell’Unione europea. Tra gli obiettivi della rete europea EMN, ormai istituzionalizzata avendo superato positivamente la fase di avvio, rientra anche il coinvolgimento dell’opinione pubblica attraverso la diffusione degli studi fatti.

Questo primo Rapporto EMN Italia è stato curato dal ministero dell’Interno con il supporto del centro studi e ricerche Idos/Dossier Statistico Immigrazione, in particolare con la collaborazione, in ambito sanitario, dell’Ordine dei medici, della federazione dei collegi degli infermieri e della società italiana di Medicina delle Migrazioni.

La presentazione è avvenuta presso la biblioteca del Cnel a Roma. L’introduzione del prefetto Angelo Malandrino, direttore centrale politiche immigrazione e asilo del ministero dell’Interno, è stata completata dalle relazioni del Comitato economico e sociale europeo e dal Punto nazionale di contatto dell’EMN, cui sono seguiti i commenti di rappresentanti di organizzazioni italiane e di altri referenti europei dell’EMN in rappresentanza di sei stati.

Il rapporto è stato qualificata, a partire dalla sanità, e ha evidenziato la necessità per molti settori, oltre a quest'ultimo, dell'indispensabile innesto di personale qualificato. L’immigrazione qualificata, un tema al quale nel passato si era meno attenti a fronte di flussi prevalenti di manodopera generica, sta richiamando una crescente attenzione specialmente in ambito sanitario.

Il documento si sofferma sulle specifiche normative nell’ambito delle politiche migratorio, riporta i numeri aggiornati e ipotizza i possibili sviluppi. In ambito sanitario, ad esempio, i 34 mila infermieri di origine straniera in alcuni contesti arrivano a essere un terzo del totale e gli stessi medici, che ora sono 14 mila, sono destinati ad aumentare.

Redação revista eletrônica Oriundi

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