domingo, 16 de maio de 2010

Marcia della pace, partecipano in 100 mila In corteo anche il popolo delle carriole

PERUGIA - Un fiume di centomila persone. Tanti sono stati i partecipanti che - secondo i primi dati ufficiali - hanno animato l'ormai tradizionale appuntamento della Marcia della pace Perugia-Assisi, partita alle 9 di questa mattina dal capoluogo umbro. "Quest'anno hanno aderito 518 enti locali e 600 citta", ha detto Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace. Gli ospiti di paesi stranieri con in corso guerre o crisi di altra natura sono rappresentati dall'Afghanistan, insieme all'autorità palestinese e al Darfur. Nonostante il meteo minacciasse pioggia, moltissimi persone, tra le quali tanti giovani, si sono radunati per prendere parte alla manifestazione. Il corteo è stato aperto dallo striscione: "I diritti umani non si sgomberano" e subito dopo lo striscione ufficiale con la scritta: "Abbiamo bisogno di un altra cultura".

Tra la folla, anche leader politici: la presidente e il segretario del Pd Rosy Bindi e Pierluigi Bersani, il leader di Sel, Nichi Vendola e l'esponente dei Verdi Angelo Bonelli.

In marcia per un'Italia migliore. La novità dell'edizione 2010 della marcia, che si svolge lungo il tradizionale percorso di 24 chilometri (la distanza che separa Perugia da Assisi) è il fatto di aver rivolto lo sguardo principalmente all'Italia, ai suoi problemi economici (come la crisi del lavoro), sociali (a partire dall'immigrazione) e politici (con la sollecitazione alla riscoperta dei valori della Costituzione). "Marciamo da Perugia ad Assisi per costruire un'Italia migliore e non per fare una passeggiata - ha detto Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della pace - ci sono in giro troppa violenza, troppa rissosità e troppe divisioni e c'è anche troppa indifferenza politica e mediatica rispetto a certi temi, ed anche troppa illegalità e corruzione. Scajola - ha osservato - non è venuto a testimoniare a Perugia nell'inchiesta sui grandi eventi: oggi qui siamo in migliaia a testimoniare, con il nostro impegno, che si può costruire un'Italia migliore".

In corteo anche il "popolo delle carriole" dell'Aquila. Un cartello bianco sui giubbini impermeabili con una riproduzione della vignetta che il disegnatore Staino ha dedicato alle carriole. Gli aquilani hanno scelto di ricordare il terremoto del 6 aprile 2009 proponendo un gemellaggio simbolico con una terra colpita da un altro sisma, quello del 1997. Sui cartelli c'è scritto "L'Aquila è qui!", ma anche "le carriole lavorano".

Precari, disoccupati e cassintegrati. La difesa del lavoro è stato uno dei temi al centro della Marcia: precari, cassintegrati e disoccupati hanno reso visibile la loro preoccupazione e la loro protesta anche con presidi e striscioni lungo il percorso.

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