sexta-feira, 17 de setembro de 2010

Due secoli di Oktoberfest


Uno dei tendoni dell'Oktoberfest a Monaco di Baviera


(di Ida Bini) - Compie 200 anni la più popolare festa mondiale della birra: l’Oktoberfest di Monaco di Baviera. Dal 18 settembre al 4 ottobre milioni di visitatori provenienti da tutta Europa prenderanno d’assalto le strade, le piazze, le birrerie e soprattutto i tendoni sulla Theresienwiese, poco fuori dal centro della città.

Tutto è pronto per ospitare le sfilate dei mastri birrai, le parate in costume tradizionale bavarese, le corse dei cavalli, le mostre rievocative, i concerti, le giostre, le orchestrine, le bancarelle. Tutto è pronto in città per garantire il successo della festa d’autunno, l’annuale sagra della birra, un’occasione per scoprire il lato più gioioso dello spirito tedesco e il capoluogo bavarese, la città più “mediterranea” della Germania, che nasconde eleganti quartieri, come quello di Schwabing con i suoi splendidi palazzi Jugendstil, o gioielli architettonici come Marienplatz, con il suo famoso orologio e il gigantesco carillon.

L’Oktoberfest nacque proprio a ottobre, precisamente il 12 ottobre 1810, giorno delle nozze tra il principe ereditario Ludovico di Baviera e la principessa Teresa di Sassonia, che assistettero con l’intera cittadinanza a una corsa di cavalli su un prato (Wiese) alle porte della città – che da allora si chiama Theresenwiese in onore della sposa. L’idea della festa piacque così tanto agli sposi e alla popolazione che si decise di ripetere la grande festa ogni anno: all’inizio era una fiera agraria incentrata sulle corse dei cavalli, ma in seguito fu la birra a caratterizzarla definitivamente. Nei primi anni l’offerta di divertimenti fu decisamente modesta con una giostra, e appena due altalene; poi vennero aperte piccole baracche, il cui numero crebbe rapidamente, dove i visitatori potevano bere birra e chiacchierare. A partire dal 1896 osti intraprendenti, in collaborazione con i produttori di birra, fecero montare al posto delle baracche i primi grandi capannoni, dove la gente poteva anche mangiare.

Insomma, quello che fu un brindisi alla salute dei sovrani si trasformò con il tempo in una colossale abbuffata con litri e litri di bionde e scure, di weizen e pilsner, con migliaia di galletti allo spiedo, würstel e braciole croccanti. Il ricordo del matrimonio, dunque, non è altro che un pretesto per alzare i calici e brindare, un prosit lungo 200 anni. A dire il vero ci furono degli anni bui, completamente astemi: nel 1854 e nel 1873 ci furono due epidemie e gli anni delle due grandi guerre bloccarono inevitabilmente la festa.

Anche se le origini dell’Oktoberfest sono fortemente nazionali, l’appuntamento, che celebra il raccolto del luppolo, del malto e dell’orzo, attira golosi e assetati da tutte le latitudini. Al secondo posto dei visitatori ci sono gli italiani, che amano fare festa e si sentono a casa quando dalle orchestrine arrivano le note di Romagna mia e le strofe di Funicolì funicolà.

Sotto il profumo dei tigli, addobbati a festa e mossi dal primo vento dell’autunno, gli invitati di ogni nazionalità si ritrovano sotto i giganteschi tendoni in rappresentanza delle diverse birrerie a cantare, incrociando le braccia e tenendosi per mano. Bevono, urlano, ridono, ondeggiano in una confusione generale dove solo le kellerine, le cameriere tutte trini e pizzi che riescono a portare fino a sei boccali di birra per mano, mantengono la calma. Volteggiano tra i tavoli e corrono sul pavimento in legno irrorato di segatura gridando Vorsicht! Vorsicht!, attenzione! attenzione! Portano bicchieroni da un litro, i mass, che la tradizione li vuole pieni fino all’orlo sulla cui effettiva colmatura vigila l’Associazione per il boccale pieno.

Per l’edizione del giubileo di quest’anno sono in arrivo nella capitale bavarese più di sei milioni di persone, migliaia tra inservienti e kellerine che si riuniranno per due settimane sulla Theresienwiese – che qui chiamano familiarmente Wies’n - con appuntamenti imperdibili, come la cerimonia dello spillaggio della botte, la sfilata dei mastri birrai, le parate in costumi tradizionali e le salve sparate dai gradini della gigantesca statua della Bavaria che, con il fedele leone accucciato, veglia sulla festa. Come nella prima edizione del 1810 ci sarà una grande corsa di cavalli su una pista di sabbia lunga 400 metri che verrà tracciata ai margini della spianata di Theresienwiese.

Prima che tutto cominci si snoda per sette chilometri lungo le vie della città una parata con i costumi tradizionali a cui partecipano più di settemila persone. Il primo vero corteo in costume avvenne nel 1835; oggi sfilano fucilieri, trombettieri a cavallo, guardie civili in uniformi provenienti anche dagli altri Länder tedeschi, gruppi folcloristici, sbandieratori, orchestrine e bande di fanfare. E ancora le famiglie degli osti, le carrozze storiche decorate, i carri delle principali fabbriche di birra monacensi tirati da cavalli o buoi che, con ricchi finimenti dai colori locali, trasportano le piccole botti di birra, i prodotti del raccolto, gli antichi utensili degli artigiani e piccoli archi ornati di fiori intrecciati.

L’inaugurazione ufficiale spetta al primo cittadino di Monaco, il sindaco Christian Ude, che il 18 settembre saluterà e benedirà la festa spillando la prima botte di birra con la solenne frase Ozapft is!, è spillato! La domenica seguente, alle ore 11, si svolgerà il grande concerto delle orchestrine sulla scalinata del monumento alla Baviera, che coinvolgerà circa 400 musicisti.

E’ un anno speciale questo per la grande festa della birra, ecco perché la città di Monaco ha organizzato anche varie mostre rievocative che si terranno nei tendoni della spianata, nel padiglione dei congressi sulla Theresienhöhe e nel Museo della birra. Nel museo civico di Monaco (www.stadtmuseum-online.de), inoltre, fino al 31 ottobre sarà possibile ammirare una grande esposizione dedicata all’Oktoberfest con l’abito nuziale della principessa Teresa, le giostre storiche, i dipinti e i filmati commemorativi e i dirndl, i costumi tradizionali bavaresi.
 
http://www.ansa.it/

Nenhum comentário: