sexta-feira, 1 de outubro de 2010

Morto Rolando Fava, sua la foto di Moro a via Caetani


La foto di Rolando Fava del 9 maggio 1978 il giorno del ritrovamento del corpo di Aldo Moro in una Renault a via Caetani a Roma. © Copyright ANSA - Tutti i diritti riservati


Roma- E' morto Rolando Fava, uno dei fotografi storici dell'ANSA, protagonista di numerosi scoop tra i quali l'immagine del ritrovamento del corpo di Aldo Moro in Via Caetani a Roma il 9 maggio del 1978. Fava aveva 76 anni, era stato assunto all'ANSA nel gennaio del 1960.

Come caposervizio aveva seguito eventi di grande rilievo giornalistico, i viaggi all'estero di sei presidenti della Repubblica, le piu' importanti manifestazioni di piazza durante gli anni di piombo, i processi alle Brigate Rosse e i viaggi all'estero di Paolo VI e Giovanni Paolo II.

In pensione dagli anni ottanta, Fava come fotografo dell'ANSA aveva ottenuto numerosi riconoscimenti tra i quali il premio United Press nel 1978 a New York e il premio Fotogramma d'oro nel 1982. I funerali di Rolando si terranno domani alle 11 presso la chiesa di San Giuda Taddeo a Roma.

Cronaca nera, bianca e rosa, sport, politica, economia, spettacolo, inviato in Italia e all’estero non c’era settore che non lo vedesse impegnato. Come inviato aveva seguito la guerra nel Libano, era stato presente su tutti i grandi eventi naturali (alluvioni, terremoti, eruzioni vulcaniche) aveva seguito in quasi tutti i viaggi in Italia e all’estero sei presidenti della repubblica (Gronchi, Saragat, Leone, Pertini, Cossiga e Scalfaro), quattro papi (Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II) e gli incontri di autorità politiche straniere in visita in Italia.

Nei cosiddetti “anni di piombo” aveva seguito tutte le grandi manifestazioni, le brigate rosse e i grandi processi realizzando numerosi scoop fotografici. Due su tutti: il 9 maggio 1978 il ritrovamento del corpo di Aldo Moro in via Caetani rinchiuso all’interno del portabagagli della Renault 4 e il giorno dopo, 10 maggio, casualmente il funerale a Torrita Tiberina.

Lo stesso Rolando così ricordava quel 9 maggio. Alle 13 è in piazza Venezia, libero da impegni professionali, e si accinge a tornare a casa. C’è un traffico eccezionale. Si informa su cosa stesse succedendo: è stata segnalata in via Caetani un’auto con una bomba. Rolando, come ogni buon giornalista e fotografo che si sente sempre in servizio, ha con sé una macchina fotografica tascabile. Si dirige subito in via Caetani.

“La strada – ricordava - era stata subito chiusa da entrambi i lati dalle forze dell'ordine. In realtà, c'era già stata la rivendicazione delle Br e a Via Caetani sono arrivati Cossiga, Colombo, Gonella. Mi ha subito colpito il silenzio irreale. Ma io non avevo alcuna idea che potesse trattarsi di Moro, quando sono entrato in Palazzo Caetani (e ho potuto farlo solo passando da una entrata secondaria che conoscevo, sul retro) e ho chiesto al portiere il favore di affacciarmi da una finestrella un metro per un metro del suo appartamento, al piano rialzato. Da lì ho scattato le immagini degli artificieri che aprivano prima il cofano anteriore, poi il portabagagli. Solo allora qualcuno ha levato la coperta e ho visto Aldo Moro in quella posizione un po’ innaturale, credevo ancora che fosse drogato, che dormisse...ma è stato per poco, subito la strada si è riempita del dolore di tutti”.

Mentre Rolando era impegnato nel suo lavoro alle 13.59 l’Ansa trasmette: “un cadavere in una macchina è stato trovato in via Caetani, una traversa delle Botteghe Oscure”. Alle 14.04: “l’on Moro sarebbe la persona trovata morta”. Alle 14.13: “è confermato che Aldo Moro è stato trovato morto in una Renault rossa in via Caetani”.

Poco più tardi l’agenzia trasmette la foto, scattata da Rolando. È la fotografia che ha avuto il maggior numero di riproduzioni nel mondo.

Sempre a Rolando è toccata l'esclusiva dei funerali di Moro, a Torrita Tiberina, che avvennero inaspettatamente, in gran segreto, con la semplice bara portata a spalla al cimitero dai familiari sotto la pioggia battente. Rolando in vista dei funerali, che non erano stati fissati, si era recato al cimitero di Torrita Tiberina per un sopralluogo.

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