di Nicoletta Castagni - I disegni piu' spettacolari e famosi del Codice Atlantico, i capolavori del Buonarroti come la Cleopatra e lo studio per la testa di Leda, i progetti architettonici e la passione per l'antico: arriva a Roma una mostra straordinaria che per la prima volta approfondisce il confronto tra i due geni della Rinascenza, Leonardo e Michelangelo. Da giovedi' ai Capitolini sono allestisti ben 66 opere grafiche, molte delle quali uscite per la prima volta dalla Biblioteca Ambrosiana di Milano. Presentata oggi alla stampa, 'Leonardo e Michelangelo.
Capolavori della Grafica e Studi romani' e' il frutto della collaborazione tra la Fondazione Casa Buonarroti, la Veneranda Biblioteca Ambrosiana e la Fondazione Cardinale Federico Borromeo, che insieme hanno reso possibile la riunione di opere cosi' importanti, il cui valore assicurativo, ha detto il presidente di Metamorfosi Pietro Folena, ammonta a 130 milioni di euro. In particolare, esce per la prima volta da Milano una consistente selezione di 26 fogli del Codice Atlantico di Leonardo, che, ha sottolineato il presidente della Fondazione Cardinale Borromeo Giorgio Ricchebuono, dopo la sfascicolazione e' diventato piu' fruibile da pubblico e studiosi.
''Stiamo scoprendo sempre cose nuove - ha aggiunto - come l'interesse di Leonardo per l'astronomia. Cento anni prima di Galileo aveva scoperto che la Terra era rotonda e aveva anche trovato il modo per misurarla''. Un confronto coraggioso quello tra il genio vinciano e Michelangelo, due figure che, cosi' diverse tra loro, non possono andare di pari passo, ma a volte collidono, ha spiegato il presidente della Fondazione Casa Buonarroti Pina Ragionieri, curatrice della mostra con Pietro Marani.]
''Dai disegni - ha aggiunto - emergono la grande forza sperimentatrice di Leonardo e quella creativa del Buonarroti, rimasta nei secoli impareggiabile''. A raccontarlo un percorso espositivo suddiviso in due articolate sezioni: una che allestisce i capolavori grafici dei due geni, l'altra in cui si evidenziano i punti di contatto, dallo studio dell'antico al disegno di figura ai progetti architettonici ai cantieri. In tutto questo, prende ancora piu' risalto il ruolo della Roma rinascimentale, che ispira ambedue con le imponenti opere di urbanizzazione e di abbellimento volute dai papi. Cosi' Leonardo si cimenta con la Basilica di San Pietro e ispirandosi a San Lorenzo di Milano attinge al linguaggio dell'architettura antica nella dimensione monumentale e nella pianta centrale.
E Michelangelo invece usa il disegno per meravigliosi bozzetti di figura per la volta della Sistina e, dopo due decenni, lo schizzo del Giudizio universale. Ecco, subito in apertura, le opere piu' famose. Leonardo, su piccoli fogli esegue disegni perfetti di strutture idrauliche, macchine punzonatrici, catapulte, fortezze eseguite con linee fluide e avvolgenti, ma anche studi di teste virili, di vecchi dalla straordinaria intensita'.
Gli risponde, a distanza di anni, il Buonarroti con fogli strepitosi, dalla Leda alla Madonna del Tondo Doni alla Cleopatra, capolavoro assoluto del disegno cinquecentesco realizzato da Michelangelo per l'amico Tommaso de' Cavalieri, in due versioni su recto e verso.iv , su piccoli fogli esegue disegni perfetti di strutture idrauliche, macchine punzonatrici, catapulte, fortezze eseguite con linee fluide e avvolgenti, ma anche studi di teste virili, di vecchi dalla straordinaria intensita'. Gli risponde, a distanza di anni, il Buonarroti con fogli strepitosi, dalla Leda alla Madonna del Tondo Doni alla Cleopatra, capolavoro assoluto del disegno cinquecentesco realizzato da Michelangelo per l'amico Tommaso de' Cavalieri, in due versioni su recto e verso.
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