Dopo consultazioni lampo il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano incarica Mario Monti di formare il nuovo governo. Il senatore a vita accetta con riserva mettendo bene in chiaro di voler procedere ''con scrupolo e rapidita''' senza rinunciare ad ascoltare i partiti, convinto che con ''uno sforzo comune'' l'Italia ''possa uscire dalla crisi''. Il Professore non si sbilancia sul timing per la definizione della squadra dell'esecutivo ma punta dritto al cuore del problema: rilanciare su 'sviluppo ed equita''.
Resta pero' il nodo della lista dei nomi della prossima squadra (che l'ex commissario vuole 'snella' e 'tutta tecnica') a causa delle forti tensioni tra i partiti sulla presenza o meno di rappresentanti della politica, anche sul fronte della pattuglia dei sottosegretari. E il programma 'pesante' per quanto riguarda pensioni e misure per il lavoro fa discutere anche i democrats. Ad auspicare che i tempi siano rapidi e' invece il Capo dello Stato, ''fiducioso'' che entro la settimana il nuovo esecutivo sia in carica. Parole che rappresentano un nuovo forte appello alle forze politiche: ''Questo e' il momento della prova'' sottolinea Napolitano, mettendo bene in chiaro che il governo Monti non nasce da ''nessun ribaltamento''.
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