ROMA
- Un terremoto di magnitudo 4.1 e' stato registrato alle 3.08 nel
Sannio, in provincia di Benevento. Lo fa sapere la Protezione civile,
precisando che al momento non risultano danni a persone o cose. La
scossa - riferisce la protezione civile - e' stata avvertita dalla
popolazione tra i Comuni di Paduli, Pietrelcina e Sant'Arcangelo
Trimonte, in provincia di Benevento. Dalle verifiche effettuate
dalla sala situazione Italia del dipartimento della Protezione civile
non risultano danni a persone o cose. Secondo i rilievi registrati
dall'Istituto nazionale di Geofisica e vulcanologia - riferisce ancora
la nota del dipartimento - l'evento sismico si e' verificato alle 3.08
(1.08 ora Utc), con magnitudo 4.1. Sul sito dell'Ingv si evidenziano
due successive scosse: una del 2.1 alle 3.18 nella Valle dell'Aterno,
vicino L'Aquila, e l'altra del 2.2 alle 3.23 nel Sannio. La scossa del
4.1 nel Sannio era stata preceduta da altre due del 2.4 nella stessa
zona, a distanza di pochi minuti.
Altre due scosse ancora, senza danni a persone o cose, dopo quella
del 4.1 registrata poco dopo le 3 di stanotte, si sono state verificate
nella provincia di Benevento, fa sapere la Protezione civile. Alle
5.47 e' stato registrato un movimento con magnitudo 3.5 e un altro del
2.5 alle 6.02. I due eventi sismici sono stati avvertiti dalla
popolazione dei Comuni di Paduli, Apice e Sant'Arcangelo Trimonte, tutti
in provincia di Benevento.
La scossa di 4.1 e' stata abbastanza superficiale. Secondo le analisi
dell'Istituto Nazioanale di Geodifica e Vulcanologia (Ingv) il
terremoto e' avvenuto infatti alla profondita' di 11,4 chilometri ed e'
localizzato quindi nella fascia piu' superficiale della crosta
terrestre. Terremoti che avvengono a profondita' confrontabili a questa
sono i piu' frequenti lungo l'Appennino, spiega il sismologo Alessandro
Amato, dell'Ingv. Le zone piu' vicine all'epicentro (entro un raggio
di 10 chilometri) sono Benevento e i seguenti paesi che si trovano
nella provincia: Apice, Calvi, Paduli, Pago Veiano, Pietrelcina, San
Giorgio del Sannio, San Martino Sannita, San Nazzaro, San Nicola
Manfredi, Sant'Arcangelo Trimonte.
Secondo le prime analisi degli esperti dell'Ingv il meccanismo che ha
generato il terremoto e' di tipo estensionale, lo stesso all'origine
del terremoto dell'Aquila del 2009. Vale a dire che la crosta terrestre
si e' deformata ai lati dell'Appennino, con un movimento perpendicolare
rispetto alla catena montuosa, come un dolce che si gonfia al centro e
si collassa ai lati, spiega il sismologo Claudio Chiarabba. Tuttavia,
ha aggiunto, la zona colpita dal sisma e' molto articolata e soltanto
nelle prossime ore sarà possibile avere un quadro piu' completo.
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