(di Ida Bini) - In queste prime settimane d’autunno la Lombardia ospita due grandi
maestri della pittura mondiale: a Palazzo Reale di Milano fino al 6
gennaio si possono ammirare 200 opere di Pablo Picasso provenienti dal
Musée National Picasso di Parigi, chiuso per restauro, mentre a Pavia,
ad appena 35 chilometri dal capoluogo, fino al 16 dicembre alle Scuderie
del castello visconteo si visitano dipinti, disegni e pastelli del
grande impressionista francese Pierre-Auguste Renoir. La mostra di
Pavia, Renoir, la vie en peinture, è un’ottima occasione per immergersi
nel lavoro di un grande, prolifico maestro del secolo scorso – con
alcuni dipinti mai visti finora in Italia - ma anche per scoprire i
tantissimi tesori medievali che la deliziosa città padana racchiude
gelosamente nel suo piccolo centro storico. Pavia è una città
aristocratica, romantica, da girare a piedi lungo le stradine strette e
acciottolate del centro, fermandosi alle tante botteghe, alle enoteche e
alle pasticcerie (Vigoni e Medagliani sono gli indirizzi storici) più
rinomate
. In poche centinaia di metri si scoprono eleganti e ordinate
piazzette che ospitano atelier e storiche librerie, chiese romaniche e
palazzi antichi che con le facciate di mattoni rossi colorano il cuore
della città. L’eredità architettonica delle grandi, storiche dinastie -
i Visconti prima e gli Sforza poi - è davvero importante: la
Cittadella, il castello, la Certosa e l’Università con i portici sono
monumenti di grande valore che in passato attirarono l’attenzione dei
più grandi artisti e intellettuali, e oggi di visitatori curiosi di
scoprire la colta cittadina sul Ticino. Commissionato da Galeazzo
Visconti alla fine del XIV secolo, il principesco castello di Pavia, di
stampo militare ma ingentilito da numerosi elementi architettonici
gotico-lombardi, era destinato a ospitare le famiglie più illustri di
Milano e oggi è sede dei musei civici e della Pinacoteca Malaspina per
esposizioni e convegni (oltre a Renoir nelle Scuderie il programma è
davvero ricco di eventi).
Il castello, punto di partenza per passeggiate in città, si trova
vicino alla basilica medievale di San Pietro in Ciel, fondata nel VII
secolo ma rifatta nel 1100, che racchiude l’Arca gotica con le spoglie
di Sant’Agostino, un altro gioiello da visitare. Le chiese a Pavia sono
tante, tutte testimoni di un passato ricco e prestigioso: da San Teodoro
a San Giovanni Domnarum, dove si ascoltano la messa in latino e i canti
gregoriani, e a San Michele Maggiore, capolavoro del romanico
longobardo dove venne incoronato Ludovico Barbarossa; una visita attenta
lo meritano il Duomo, costruito nel 400 da Bramante, e la trecentesca
Certosa, poco fuori dalla città, in direzione nord. E’ un monumento
bellissimo la Certosa, voluta dai Visconti con una facciata-gioiello che
ospita statue e bassorilievi di grande pregio; all’interno ci sono
sculture e tele di alcuni dei maggiori artisti italiani, dal Perugino al
Bergognone.
Tornando in città, non prima di aver fatto una sosta alla locanda
Vecchia Posta al Mulino e al romantico Cassinino, ristoranti che seguono
la tradizione gastronomica padana, si può passeggiare fino al fiume e
attraversare il celebre ponte coperto sul Ticino, simbolo della città,
rifatto dopo i bombardamenti della seconda guerra mondiale, ma ispirato a
un’opera trecentesca. Il legame della città con il fiume è
strettissimo: anticamente Pavia si chiamava Ticinum a dimostrazione di
quanto fosse essenziale il corso del fiume, seppure tortuoso e fitto di
anse e isolotti nei pressi dell’abitato. Tutt’intorno il corso del
Ticino fino alla confluenza del grande Po, a sudest di Pavia, si aprono
colline stracolme di vigneti di ottimo vino dell’Oltrepò e di borghi
placidi dove fermarsi ad assaporare le prelibatezze gastronomiche locali
e a godere della tranquillità del posto. Si distendono anche ampie e
generose pianure, terre di risaie, castelli e chiese, teatro di grandi
avvenimenti storici, attraversate da percorsi – da fare anche in
bicicletta - che collegano la città all’area in cui il Ticino confluisce
con il Po: è una zona ricca di vegetazione tra querce e salici, cascine
e chiesette, che tocca la riva sinistra del grande fiume e quella
destra del Ticino. Proprio qui sorge il castello di Belgioioso,
importante fortezza medievale che nel 1700 si trasformò in residenza
estiva della nobile famiglia dei Belgioioso, dove vi trascorse qualche
stagione anche il poeta Giuseppe Parini. Tra il castello e il Po,
infine, merita una visita la quattrocentesca chiesa di San Giacomo della
Cerreta, che ospita preziosi affreschi e tavole pittoriche.
www.ansa.it
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