(di Ida Bini) - Neve, candele accese, tavole imbandite, alberi decorati e giostre per
le strade: a Stoccolma e in tutto il Paese, patria delle renne, il
Natale ha un fascino particolare e un’atmosfera densa di intimità e di
suggestione. Le feste legate al Natale cominciano in Svezia, come in
gran parte d’Europa, l’8 dicembre con l’apertura dei mercatini e dei
parchi di divertimento a tema e con l’avvio di giochi per i più piccoli e
concerti. In realtà i preparativi per festeggiare il Natale sono già
cominciati da un pezzo. Ai primi di novembre, infatti, ogni famiglia ha
già scelto l’abete che ornerà il salotto di casa e chi vive in campagna
ha già allestito in cortile il julspira, un intreccio di tre alberi
sulle cui cime si mettono dei fasci di grano secco e più in basso una
mangiatoia per gli uccelli.
E’ un’antica usanza molto diffusa che anticipa di qualche giorno i
fervidi allestimenti per l’altra festa, quella di santa Lucia,
altrettanto attesa e importante per gli svedesi. Entro la fine di
novembre, infatti, in ogni casa e in ogni fattoria si preparano le
adventljusen, le candele rosse che illumineranno le finestre per il mese
di dicembre – il mese più buio dell’anno - e che adorneranno la corona
posta sul capo di giovani donne vestite di bianco, che rappresentano la
santa del 13 dicembre.
Sempre in questi giorni ogni scuola e ogni posto di lavoro ha già
eletto la propria Lucia: la prescelta, rigorosamente bionda e con gli
occhi azzurri, il 13 dicembre partecipa alle diverse processione
(Luciatåg) dove tutte le ragazze portano in mano un lumino e intonano la
celebre ballata napoletana dedicata alla santa. Bellissimo e ricco di
suggestione è il corteo che si svolge all’interno di Skansen, il
caratteristico museo all’aperto sull’isola di Djurgården. Santa Lucia è
una figura popolarissima, frutto della fusione di riti pagani e
cristiani: è molto amata dagli svedesi, in particolari dai bambini, che
nel giorno dei suoi festeggiamenti - tradizionalmente considerato il
giorno più corto e buio dell’anno - ricevono doni e sorprese. La festa
venne istituita all’inizio del XIV secolo nel giorno del suo martirio,
il 13 dicembre, che coincideva con il solstizio d’inverno secondo il
calendario giuliano, allora in vigore. La tradizione legata alla santa
arrivava direttamente dalla Germania dove, con la riforma luterana e la
proibizione del culto dei santi, la distribuzione dei doni ai bambini
era passata dalle mani di san Nicola, il 6 dicembre, a quelle di una
giovane vestita di bianco con una corona di candele sul capo, il 25
dicembre. Quando la tradizione arrivò in Svezia la data fu spostata nel
giorno di santa Lucia e, per ovviare alla rigida regola della penitenza
durante l’Avvento, venne deciso che il digiuno prenatalizio iniziava la
mattina del 13 dicembre, al sorgere del sole, non prima però di aver
consumato una lauta colazione in famiglia.
A tavola si servivano, come oggi, i pepparkakor, biscottini speziati
con zenzero, cannella, cardamomo e chiodi di garofano, a forma di cuore,
abete o maialino, e i bullar, brioche soffici a forma di pallina. Sono
gli stessi biscotti che si trovano sulle bancarelle, accanto alle
decorazioni natalizie e agli articoli artigianali, dei tanti mercatini
sparsi per Stoccolma. Girando per le bancarelle, magari con in mano un
bicchiere di gløgg caldo e un sacchetto di mandorle e uvetta, è
possibile visitare la città e sostare davanti ai monumenti e ai musei
più interessanti. Nella città medievale Gamla Stan si svolge dal 1914
(quest’anno dal 24 novembre al 23 dicembre, dalle 11 alle 18) il celebre
mercatino di piazza Stortorget con una grande scelta di giocattoli
fatti a mano, oggetti d’artigianato lappone, accessori in pelle e in
ferro battuto e leccornie natalizie. Verso sera il mercato, che sorge
proprio di fronte al Museo dedicato ai premi Nobel (che verranno
consegnati sabato 10 dicembre alla Konserhuset) e al suo inventore,
diventa magico con le luci che colorano i palazzi settecenteschi e il
profumo di cibo che sale dalle bancarelle. Il mercatino di Natale di
Skansen, che si tiene nel parco di Djurgården e che risale al 1903, è il
più antico della città e il più grande del Paese. Non ci sono
bancarelle ma 150 casette dove è possibile acquistare ricami e
decorazioni natalizie, spezie, vetri soffiati, giocattoli artigianali e
squisitezze gastronomiche, dalle marmellate alla senape fatta in casa.
Skansen è il più antico museo del mondo, fondato nel 1891 per preservare
e mostrare i costumi svedesi; il ristorante interno Solliden propone
fino al 21 dicembre il classico buffet natalizio svedese, che è
possibile gustare anche sui battelli Strömma, in navigazione tra le
quattordici isole della capitale svedese, unite da venti ponti tra il
lago Mälaren e il Salstsjön, salpando dal molo di Strömkajen.
Sono assicurati il freddo e una magica atmosfera natalizia, anche se
il Riddarfjärden e il Saltsjön non sono ancora completamente ghiacciati.
Il buffet natalizio segue rigorosamente la tradizione della vigilia, lo
julafton, momento clou dei festeggiamenti, quando la famiglia si
riunisce attorno al julmiddag, la sontuosa cena a base di maiale ma che
prevede anche più di 200 cibi diversi, annaffiati dall’aktavit, una
grappa molto forte, e dal glögg, vin brûlé speziato e rinforzato con la
vodka. La scelta ricade sul maiale – anche per il pranzo del 25 - perché
anticamente era l’unica carne disponibile e, a Natale, la si poteva
mangiare persino fresca. Oggi il menu, seppur tradizionale, è molto
ricco: antipasto a base di insaccati e smörgåsbord, panini imburrati con
salmone o aringa cruda arricchita di senape, cipolla e salsa di
pomodoro; piccole polpettine di carne (köttbullar) e gratin di acciughe;
merluzzo seccato e macerato per giorni in acqua e soda e condito con
panna, besciamella o burro fuso (lutfisk). Tutte le portate, anche
quelle del pranzo natalizio, sono accompagnate dal vörtbröd, pane dolce
preparato con mosto di malto. Per finire, si mangiano biscotti speziati e
risgryngröt, un budino di riso con latte e cannella, che nasconde una
mandorla portafortuna secondo un’antica usanza. Vicino a Gamla Stan è
bene fare un salto al duomo di Storkyrkan e visitare il bellissimo
presepe a ridosso dei pulpiti barocchi; nei dintorni, inoltre, è
possibile imbattersi in deliziosi cori natalizi e, in particolare il 12 e
il 13 dicembre, nel coro delle voci bianche della scuola di musica
Adolf Fredrik.
Chi ama la musica ha un altro appuntamento imperdibile: dal 19 al 21
dicembre nella sala Berwaldhallen si tiene il tradizionale concerto di
Natale con la Swedish Radio Symphony Orchestra. Prima di lasciare
Gamla Stan, cuore della città, è interessante visitare il palazzo reale,
Kungliga Slottet, simbolo della monarchia svedese, che però non risiede
più qui. Costruito nella prima metà del Settecento, dopo che un
incendio aveva distrutto il precedente, il palazzo è in parte visitabile
con le sue ricche collezioni d’arte, le carrozze, le armi e i gioielli.
Affascinante, poi, è il cambio della guardia che si svolge all’interno
del suo cortile, in questo periodo già innevato. Un altro mercatino
natalizio da non perdere è quello delle Scuderie reali, dietro il teatro
Dramaten, dove le bancarelle sono allestite nei luoghi dove la famiglia
reale teneva cavalli e carrozze. Accanto c’è la pista di pattinaggio
dove si possono noleggiare i pattini: è un incanto andarci di sera e
scivolare sul ghiaccio alla luce dei lampioni. Per fare acquisti
gastronomici ci si reca nei mercati coperti di Östermalmshallen,
risalenti alla fine dell’800, sulla piazza Östermalmstorg; questo
quartiere è frequentato anche per i numerosi negozi di design e le
boutique d’antiquariato. Chi vuole comprare oggetti del famoso design
svedese da regalare a Natale può scegliere tra i grandi magazzini, le
catene di negozi e le boutiques del centro (Nordiska Kompaniet, Design
House Stockholm, Designtorget e Svenskt Tenn sono i più prestigiosi) o
nel quartiere bohemien di Södermalm - dove è ambientata in gran parte la
celebre trilogia Millennium dello scrittore Stieg Larsson - pieno di
gallerie d’arte, atelier creativi e caffè di design. Infine, per
assaporare completamente l’atmosfera invernale della città è bene fare
un salto nell’Icebar, bar di ghiaccio permanente del Nordic Sea Hotel,
al numero 4 di Vasaplan. Qui tutto, dai bicchieri al bancone e alle
sedie, è rigorosamente ghiacciato e per entrarvi è utile indossare
giacche pesanti e guanti perché la temperatura è fissa a meno cinque
gradi. Le soste al bar, infatti, durano massimo 40 minuti; poi ci si
riversa di nuovo in giro per il centro alla ricerca di souvenir e
simboli natalizi. Prima di partire per Stoccolma è possibile acquistare
sul sito ufficiale della città che facilita gli spostamenti e le visite
ai musei e alle maggiori attrazioni della capitale svedese, oltre a
offrire sconti e altri numerosi vantaggi.
www.ansa.it
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