terça-feira, 1 de janeiro de 2013

Due morti per i botti in Campania


ROMA - Ci sono due vittime per i botti di Capodanno in Campania. Il primo è un ristoratore del Casertano di 52 anni, Pasquale Zacchia, morto per l'esplosione di un petardo che gli ha procurato gravi ferite alla testa a Pontelatone. L'altro morto è in provincia di Benevento: si tratta di Antonio Serino, un imprenditore edile di 49 anni originario di Montefusco (Avellino). L'uomo era con i familiari in una villa di San Martino Sannita quando un razzo partito inavvertitamente lo ha colpito al volto.

I dati ufficiali
. Secondo i dati del Viminale, il bilancio complessivo delle persone coinvolte negli incidenti di fine anno è, dunque, di due morti e 361 feriti. Il numero appare in forte diminuzione (561 lo scorso anno) ed in calo è anche il numero dei feriti oltre i 40 giorni di prognosi - per lesioni particolarmente gravi e con danni spesso permanenti - che passa dai 35 dello scorso anno ai 29 del 2013. Tra i feriti, 53 hanno meno di 12 anni (erano 76 lo scorso anno) e 39 tra 13 e 18 anni, per un totale di 92 minori a fronte dei 135 complessivi dell'annoscorso.

La Campania è la regione con più feriti: 82 solo tra Napoli e la provincia. Nessuno di loro rischia la vita. Sono dodici i minorenni: il caso più significativo quello di una bimba di Napoli di 6 anni dimessa con una prognosi di venticinque giorni per ferite da scoppio e ustioni multiple, anche agli occhi. Il ferito più piccolo in assoluto è un bambino di 5 anni che ha riportato ustioni al volto per l'esplosione di un petardo. Anche lui è stato dimesso.

A Roma sono una trentina le persone rimaste ferite: una decina i casi più gravi. Tra questi, quattro hanno subito gravi danni alle mani. Per un uomo, un romeno, è stata necessaria l'amputazione della mano sinistra. Ad altri tre, italiani, due uomini e una donna, sono state amputate alcune dita: un uomo di Tivoli ne ha perse quattro e il figlio di 12 anni ha avuto bisogno di cure, mentre la donna, romana, ne ha perse due. Una quinta persona ha registrato una frattura scomposta a un dito. Ma tra le ferite più gravi si registrano anche ustioni: un uomo è stato portato al Sant'Eugenio con trauma da scoppio al volto. Nel complesso sono almeno una trentina le persone che hanno fatto ricorso alle cure mediche. Si tratta, spiegano dalla questura, di un bilancio meno grave dell'anno scorso, quando morì un 31enne e una bimba rimase gravemente ferita nell'esplosione di un appartamento nel quartiere di San Basilio. Due ragazze minorenni, una delle quali in coma etilico, sono state trasportate all'Umberto I.

Un giovane ha perso le dita di una mano mentre stava facendo esplodere un petardo a San Marco alle Paludi, in provincia di Fermo.

Anche in Puglia un uomo ha perso l'uso di una mano per lo scoppio di un petardo poco dopo la mezzanotte di ieri a San Severo, nel Foggiano. L'uomo è stato ricoverato inizialmente con prognosi riservata nell'ospedale di San Severo ma poi, viste le sue condizioni, è stato trasferito nell'ospedale di san Giovanni Rotondo (Foggia). In totale sono una decina i feriti in provincia di Foggia. Sono otto le persone rimaste ferite nelle province di Bari e di Barletta Andria Trani a causa dello scoppio di petardi nell'ultima notte dell'anno, secondo i dati forniti dalla Questura di Bari. Cifra in calo, visto che a nella notte di San Silvestro 2011 nello stesso territorio si erano registrati 19 feriti. Il più grave è un uomo di Acquaviva delle Fonti (Bari), ricoverato nel locale ospedale con una prognosi superiore a 40 giorni: lo scoppio di un petardo che stava maneggiando lo ha investito al volto. Gli altri feriti si registrano a Bari (4), ad Andria (2) e a Corato (1), con prognosi che varia da sette a 20 giorni.

Ha riportato una grave lesione a un occhio un ventitreenne ora ricoverato un prognosi riservata all'ospedale di Savona per lo scoppio di un petardo vicino al volto. Il giovane, che abita a Varazze, è stato portato in ospedale da amici: ha anche ustioni alla mano destra e al volto.

Feriti si contano anche in Toscana. Un giovane fiorentino di 21 anni è ricoverato in prognosi riservata. Secondo le prime informazioni il giovane sarebbe rimasto ferito per lo scoppio di un petardo lanciato da uno sconosciuto nei pressi di piazza Stazione dove ieri sera si è tenuto il concerto dei Subsonica. Complessivamente, al momento, a Firenze vengono segnalati sette feriti, tra loro anche un bambino di 11 anni, colpito al volto da un petardo, che ha avuto sette giorni di prognosi. In provincia di Pisa un uomo di 49 anni originario di Riparbella (Pisa) rischia di perdere un occhio dopo aver acceso un petardo che gli è esploso in volto. Il 49enne è stato prima trasportato d'urgenza all'ospedale di Cecina (Livorno) con un'ambulanza del 118 e poi, dopo aver subito un arresto cardiocircolatorio, i medici hanno deciso il suo trasferimento nel reparto di rianimazione dell'ospedale di Livorno.

Un bambino di 11 anni, di origine nomade ha perso tre dita, ed è rimasto ferito ad altre due, per aver raccolto un petardo inizialmente inesploso, a Milano. Insieme a un uomo colpito da una fucilata a una gamba, non gravemente, a Cinisello Balsamo, sono i due feriti più gravi di cui si ha notizia, al momento, in provincia di Milano, per i botti di Capodanno. Il 118 ha eseguito circa 880 interventi nel turno tra le 21 di ieri, ultimo dell'anno, e stamani alle 7. Un numero leggermente superiore a quelli, nello stesso lasso di tempo, dell'anno passato. A Paderno Dugnano (Milano), inoltre, un uomo è rimasto ferito al volto per un petardo che gli è esploso in faccia. Le sue condizioni al momento non sono note, ma non si troverebbe in pericolo di vita.

Ha cercato di realizzare un fumogeno per Capodanno, ma mentre miscelava prodotti chimici nella cucina dell'abitazione ha innescato una deflagrazione e una fiammata che lo hanno raggiunto al volto, arti superiori e tronco. Uno studente 22enne di Guastalla, nel Reggiano, è ora ricoverato al Centro ustionati dell'ospedale di Parma con ustioni di secondo grado, ma non è in pericolo di vita. I carabinieri hanno trovato in casa 4 chili di concime chimico a base di potassio e un sacchetto di carbone.

Sono nove, tre delle quali con la prognosi riservata, le persone medicate negli ospedali di Catania per ferite provocate da. I più gravi sono ricoverati nel reparto di Oculistica del Policlinico per schegge negli occhi. Altri due feriti sono stati medicati al pronto soccorso dell'ospedale Vittorio Emanuele e quattro a quello del Garibaldi. A Palermo 16 le persone che hanno dovuto fare ricorso alle cure mediche per ustioni ed escoriazioni provocate dai botti di Capodanno. Sono quasi tutti ragazzi di età compresa tra 10 e 16 anni - tranne due adulti - che hanno riportato lievi ferite curabili da 4 a 30 giorni.

In Calabria sono dieci feriti, di cui uno grave a causa di un colpo di fucile vagante. La provincia di Catanzaro è l'unico territorio calabrese, almeno per il momento, a non aver fatto registrare feriti. La provincia con il maggior numero di feriti è Crotone dove ci sono state quattro persone che si sono dovute recare in ospedale ed hanno riportato prognosi dai 20 ai 30 giorni. Ad un ragazzo di 20 anni gli è stato amputato un dito della mano sinistra. In provincia di Vibo Valentia si sono verificati tre feriti di cui un romeno di 26 anni che a San Costantino Calabro è stato raggiunto da un colpo di fucile vagante. Il giovane è stato portato nell'ospedale di Vibo Valentia dove i sanitari si sono riservati la prognosi. Gli altri due feriti sono entrambi minorenni di 8 e 13 anni che hanno riportato delle ferite giudicate guaribili in quindici giorni. In provincia di Reggio Calabria sono rimaste due persone che hanno riportato delle escoriazioni alle mani ed alle gambe e sono state giudicate guaribili con una prognosi inferiore ai 15 giorni. A Praia a Mare, nel cosentino, un ragazzo di 14 anni ha subito l'amputazione del dito di una mano.

Ha voluto stappare lo spumante in modo alternativo, utilizzando una sciabola, come usanza tra i grandi
sommelier, e ci ha rimesso la falage di un dito. È accaduto a Caneva, in provincia di Pordenone. Protagonista della vicenda è un uomo che ha tentato il ''numero'' che fanno, appunto, sommelier e camerieri di tagliare con un colpo secco il collo della bottiglia con un potente colpo di una specifica e piccola sciabola. L'uomo è stato immediatamente soccorso e portato all'ospedale di Pordenone dove si trova ricoverato nel rapporto di ortopedia. Le sue condizioni non sono gravi. 

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