Milano - Anche in Italia e' arrivata la
terapia antitrombotica orale, che presenta meno effetti
collaterali rispetto a quella anticoagulante, usata attualmente
per la prevenzione della trombosi. A fare il punto saranno
domani gli esperti riuniti al convegno 'La Terapia
Anticoagulante Orale T.A.O. Un viaggio tra passato e futuro,
dalla Farmacosorveglianza alla Terapia Trombotica', presso
Palazzo Marino a Milano.
''Finora e' stata usata la terapia anticoagulante, anche orale - spiega Massimo Vercelloni, presidente di Federal onlus (Federazione Anticoagulati Lombardi) - per scongiurare il rischio di trombosi nelle persone con fibrillazione atriale e problemi di ritmo cardiaco. Ma questi farmaci possono avere pesanti effetti collaterali, come emorragie cerebrali e trombosi, se non si segue un'assunzione corretta dei farmaci o non si rispettano certi valori. Cosa che avviene nel 5-10% dei soggetti trattati, spesso anziani''. Adesso sono arrivati anche in Italia questi nuovi farmaci, ''che offrono una terapia non piu' anticoagulante, ma antitrombotica - continua - con vari vantaggi: hanno un'azione piu' rapida, non necessitano di farmacosorveglianza e presentano meno rischi''.
In Lombardia sono circa 300mila i pazienti coinvolti, in Italia 1,5 milioni. L'ultimo passaggio che manca e' quello del loro inserimento nel prontuario farmaceutico regionale.
''Speriamo che le istituzioni politiche - conclude Vercelloni - agiscano celermente, in modo da offrire finalmente ai pazienti questa terapia. Questi farmaci saranno infatti a carico del sistema sanitario solo per determinate categorie di pazienti che devono essere individuate''.
''Finora e' stata usata la terapia anticoagulante, anche orale - spiega Massimo Vercelloni, presidente di Federal onlus (Federazione Anticoagulati Lombardi) - per scongiurare il rischio di trombosi nelle persone con fibrillazione atriale e problemi di ritmo cardiaco. Ma questi farmaci possono avere pesanti effetti collaterali, come emorragie cerebrali e trombosi, se non si segue un'assunzione corretta dei farmaci o non si rispettano certi valori. Cosa che avviene nel 5-10% dei soggetti trattati, spesso anziani''. Adesso sono arrivati anche in Italia questi nuovi farmaci, ''che offrono una terapia non piu' anticoagulante, ma antitrombotica - continua - con vari vantaggi: hanno un'azione piu' rapida, non necessitano di farmacosorveglianza e presentano meno rischi''.
In Lombardia sono circa 300mila i pazienti coinvolti, in Italia 1,5 milioni. L'ultimo passaggio che manca e' quello del loro inserimento nel prontuario farmaceutico regionale.
''Speriamo che le istituzioni politiche - conclude Vercelloni - agiscano celermente, in modo da offrire finalmente ai pazienti questa terapia. Questi farmaci saranno infatti a carico del sistema sanitario solo per determinate categorie di pazienti che devono essere individuate''.
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