Milano - Trapianti d'organo senza
trasfusioni di sangue: e' la nuova sfida in cui si stanno
cimentando alcuni chirurghi negli Stati Uniti, sia per trattare
i pazienti che le rifiutano, per motivi religiosi come i
Testimoni di Geova, sia per migliorare tecniche che potrebbero
diventare piu' sicure per tutti i pazienti. L'ultimo caso e'
quello di una donna di 69 anni, Rebecca Tomczak, testimone di
Geova, cui e' stato trapiantato un polmone senza trasfusioni
presso l'ospedale Metodista di Houston, come spiega il 'New York
Times'.
Ad eseguire l'intervento il chirurgo Scott Scheinin, convinto che le trasfusioni spesso pongono dei rischi non necessari e che dovrebbero essere evitate quando possibile, anche in casi complicati. Scheinin ha iniziato a provare dal 2009 questi interventi su 10 pazienti, con buoni risultati, e vorrebbe operare senza trasfusioni, o limitandole, tutti i pazienti, indipendentemente dalla religione. I dati indicano che una ogni 400 unita' trasfuse e' legata ad eventi avversi, come reazioni allergiche, sepsi o sovraccarico circolatorio, senza contare i costi a livello economico. Un trapianto senza trasfusioni costa il 30% in meno. Per le trasfusioni di sangue la Chiesa dei testimoni di Geova ha dichiarato nel 2000 che sta ai suoi membri decidere se accettare frazioni di sangue, come i fattori di coagulazione estratti dal plasma, le proteine sintetiche che stimolano la produzione di globuli rossi o usare tecniche meccaniche per conservare e salvare il sangue. In questo caso la donna ha consentito a queste tecniche, e cosi' prima dell'intervento, i medici hanno le hanno iniettato dosi di ferro in endovena e un farmaco che stimola la produzione di globuli rossi. Inoltre hanno impiegato delle procedure chirurgiche per raccogliere e far riaffluire il sangue nella paziente dalla vena giugulare. Il recupero della paziente non e' stato senza problemi ma alla fine gli esami hanno rilevato che il polmone funzionava in modo corretto senza segni di rigetto.
Ad eseguire l'intervento il chirurgo Scott Scheinin, convinto che le trasfusioni spesso pongono dei rischi non necessari e che dovrebbero essere evitate quando possibile, anche in casi complicati. Scheinin ha iniziato a provare dal 2009 questi interventi su 10 pazienti, con buoni risultati, e vorrebbe operare senza trasfusioni, o limitandole, tutti i pazienti, indipendentemente dalla religione. I dati indicano che una ogni 400 unita' trasfuse e' legata ad eventi avversi, come reazioni allergiche, sepsi o sovraccarico circolatorio, senza contare i costi a livello economico. Un trapianto senza trasfusioni costa il 30% in meno. Per le trasfusioni di sangue la Chiesa dei testimoni di Geova ha dichiarato nel 2000 che sta ai suoi membri decidere se accettare frazioni di sangue, come i fattori di coagulazione estratti dal plasma, le proteine sintetiche che stimolano la produzione di globuli rossi o usare tecniche meccaniche per conservare e salvare il sangue. In questo caso la donna ha consentito a queste tecniche, e cosi' prima dell'intervento, i medici hanno le hanno iniettato dosi di ferro in endovena e un farmaco che stimola la produzione di globuli rossi. Inoltre hanno impiegato delle procedure chirurgiche per raccogliere e far riaffluire il sangue nella paziente dalla vena giugulare. Il recupero della paziente non e' stato senza problemi ma alla fine gli esami hanno rilevato che il polmone funzionava in modo corretto senza segni di rigetto.
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