segunda-feira, 11 de março de 2013

Benvenuti al Sud

L'effetto serra cancella le stagioni e rende il Nord sempre piu' simile al Sud


Gli alberi avanzano nella tundra della contea norvegese di Finnmark (fonte: Hans Tommervik)  
Gli alberi avanzano nella tundra della contea norvegese di Finnmark (fonte: Hans Tommervik)
 
L'effetto serra sta cancellando le stagioni alle latitudini piu' settentrionali rendendo il Nord sempre piu' simile al Sud non solo per quanto riguarda le temperature ma anche la vegetazione. E' questa la conclusione dello studio internazionale pubblicato su Nature Climate Change e condotto da 17 enti di ricerca di 7 Paesi grazie al supporto dalla Nasa.

   I dati raccolti negli ultimi 30 anni sia a terra che con l'ausilio dei satelliti dimostrano che l'emissione di gas serra ha innescato un circolo vizioso in cui aumento delle temperature e scioglimento dei ghiacci si susseguono potenziandosi a vicenda. ''Questo riscaldamento amplificato nell'area circumpolare posta sopra il confine tra Canada e Stati Uniti sta riducendo la variabilita' stagionale delle temperature, perche' le stagioni fredde stanno sperimentando un riscaldamento piu' rapido rispetto all'estate'', spiega uno degli autori dello studio, Liang Xu dell'universita' di Boston.

   Questo fenomeno sta determinando un aumento della quantita' di calore disponibile per la crescita delle piante nelle latitudini settentrionali. ''Negli ultimi 30 anni - spiega Compton Tucker, del Goddard Space Flight Center della Nasa - questo ha creato delle vaste aree ricoperte da una vegetazione molto produttiva, per un totale di oltre 9 milioni di chilometri quadrati (quasi come l'intero territorio degli Stati Uniti) dove si hanno piante sempre piu' simili a quelle presenti piu' a Sud''. ''Agli inizi degli anni Ottanta, nell'Artico si aveva una vegetazione simile a quella delle terre poste al di sopra della latitudine 64 gradi nord. Oggi, 30 anni dopo - spiega Terry Chapin dell'universita' dell'Alaska - assomiglia a quella delle terre oltre i 57 gradi nord''. Cio' equivale a uno spostamento verso sud di quasi 800 chilometri. ''La riduzione della stagionalita' che sta rendendo l'Artico sempre piu' verde e' evidente dall'aumento di alti cespugli e di alberi in diverse zone dell'Artico circumpolare'', sottolinea Terry Callaghan dell'universita' britannica di Sheffield.

   Secondo le previsioni degli esperti, questo trend potrebbe portare entro la fine del secolo ad un ulteriore scivolamento verso sud pari a 20 gradi di latitudine, condizionando non solo gli ecosistemi locali (impattando sulla produzione di cibo e legna) ma l'intero pianeta.

www.ansa.it/terraepoli

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