(di Stefania Passarella)
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C'è tutta un'Italia da scoprire nelle tradizioni della Settimana Santa. Giornate cariche di spiritualità
che precedono la Pasqua. Ogni regione ha le sue antiche usanze, ogni
città o borgo vive a modo suo il Giovedì Santo, il Venerdì di Passione e
il Sabato di veglia. In particolare nel Mezzogiorno, con processioni e
riti spesso eredità straniere. Del resto quest'anno freddo e crisi non
incoraggiano grandi spostamenti e per il 70%, secondo ultime indagini,
gli italiani sceglieranno di rimanere a casa oppure di fare brevi gite
fuori porta.
Roma è più che mai caput mundi in questa Pasqua 2013, tra le mete
preferite anche dei turisti stranieri, grazie all'elezione di Papa
Francesco, che sta catalizzando la luce dei riflettori internazionali.
Gli appuntamenti salienti sono la lavanda dei piedi del Giovedì Santo
all'istituto penale per minori a Casal del Marmo, la Via Crucis al
Colosseo la sera del Venerdì Santo. Sabato 30 la Veglia Pasquale nella
Basilica Vaticana comincerà alle 20.30 con la benedizione del fuoco,
l'ingresso in Basilica in processione con il cero pasquale e la Liturgia
della Parola, Battesimale e Eucaristica che sarà concelebrata con i
cardinali. Domenica 31, giorno di Pasqua, la Messa sarà celebrata alle
10.15 sul sagrato della Basilica di San Pietro. Al termine della
celebrazione, dalla loggia centrale della Basilica, Papa Francesco
impartirà la benedizione 'Urbi et Orbi'.
Grande partecipazione popolare nei riti di tutto il Sud Italia. In Puglia
gli eventi religiosi e culturali hanno una forte teatralità: i turisti
sono accompagnati nelle processioni insieme ai confratelli che, con i
loro abiti tradizionali, portano sulle spalle capolavori d'arte
religiosa del '500-'600 in cartapesta leccese o statue lignee di scuola
napoletana o veneziana. Spiccano le Passioni viventi di Alberobello,
Conversano e Ginosa. Calabria, Campania, Basilicata pure hanno riti antichissimi. In Abruzzo
tra processioni e veglie è singolare la rappresentazione di Sulmona,
“La Madonna che scappa in Piazza” che rievoca l'incontro della Madonna
con il Figlio Risorto, organizzata dalla Confraternita di Santa Maria di
Loreto a Piazza Maggiore. La Settimana Santa si chiude a Orsogna,
Chieti, con la processione dei Talami, quadri viventi ispirati ad
episodi del Vecchio e Nuovo Testamento, il Lunedì dopo Pasqua. Anche
nelle Marche
ci sono rievocazioni suggestive, come la Turba di Cantiano, che inscena
momenti della Passione con una tradizione che risale al 1260, oppure la
rievocazione di Montalto delle Marche, con la salita della “Passeggiata
del Monte”. In Umbria
tantissime le rappresentazioni medievali: Assisi, Gubbio, Bevagna,
Orvieto, Gualdo Tadino sono fra i centri dove assistere alle funzioni
più emozionanti.
Le due grandi isole italiane sono forse le più dense di emozioni durante
la Settimana Santa. Dagli incappucciati di Enna ai Diavoli di Prizzi,
la Sicilia ripropone tradizioni per lo più retaggio del passato di dominazione spagnola o in alcuni casi imperniate dalla cultura arbëreshe. Manifestazione religiosa fra le più antiche d'Italia, la processione dei Misteri di Trapani è seguita ogni anno da migliaia di fedeli e turisti. Nel pomeriggio del Venerdì Santo sfilano i venti misteri, le raffigurazioni artistiche della Passione e della Morte di Cristo. Gli incappucciati di Enna
sono un'altra immagine simbolo delle celebrazioni siciliane della
Pasqua: le processioni culminano il venerdì santo con le due grandi
processioni, una con il Cristo morto e l'altra con la Madonna
Addolorata, che al ritmo scandito da marce funebri partono dai lati
opposti della città e convergono verso il Duomo. Di qui il corteo degli incappucciati, centinaia di figuranti con i costumi tradizionali della confraternita di appartenenza. A Caltanissetta c'è la tradizionale processione dei Misteri inaugurata alla fine del '700 per volere della Congregazione di San Filippo Neri. Prizzi,
in provincia di Palermo, è legata alla celebrazione del Ballo dei
Diavoli, che incarna la lotta fra bene e male con figuranti che
impersonano la Morte, vestita di giallo e munita di arco e balestra; i Diavoli,
con tute rosse e i visi nascosti da maschere metalliche e corna. Si
rincorrono nel borgo la domenica di Pasqua. Le celebrazioni cattoliche
della Pasqua con rito greco-bizantino sopravvivono nei comuni arbëreshe di Piana degli Albanesi, Contessa Entellina, San Cristina Gela, Mezzojuso e Palazzo Adriano.
La Sardegna propone una miriade di appuntamenti peculiari nella Sa Chida Santa, la Settimana Santa, da Cagliari ad Alghero. Il Giovedì Santo in tutta l'isola si rivive l'Ultima cena e si visitano i Sepolcri adornati con i nenneres, gli steli di frumento. Il Venerdì si segue il Cristo in Croce in processione nelle città e fra i momenti più toccanti c'è Su Scravamentu,
l'atto con cui vengono tolti al Cristo i chiodi da mani e piedi perché
possa essere deposto su una lettiga. I percorsi corali e di fede sono
sottolineati dai gosos, i canti tradizionali. Epilogo di festa la domenica di Pasqua, festeggiata al grido di bibu est Deus tra lanci di fiori, musiche tradizionali e l'incontro simbolico della statua del Cristo risorto con quella di Maria, il S'Incontru. Caratteristico è quello di Oliena, dove il rito fu introdotto dagli spagnoli nel '400.
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