Giorgio Napolitano
Al
via, nell'Aula della Camera, la sesta votazione per l'elezione del Capo
dello Stato. Attesa la rielezione dell'attuale Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, nome sul quale convergono Pd, Pdl, Scelta
civica e Lega. I grandi elettori di Sinistra e libertà hanno deciso di
confermare il loro voto a Stefano Rodotà e non convergere su Giorgio
Napolitano. "Non è una scelta contro il nome del presidente, ma contro
un metodo che porterà al governissimo, che per noi è inaccettabile",
spiegano. Sel conta su 45 grandi elettori.
"Nella consapevolezza delle ragioni che mi sono state rappresentate,
e nel rispetto delle personalità finora sottopostesi al voto per
l'elezione del nuovo Capo dello Stato, ritengo di dover offrire la
disponibilità che mi è stata richiesta. Naturalmente, nei colloqui di
questa mattina, non si è discusso di argomenti estranei al tema
dell'elezione del Presidente della Repubblica. Mi muove in questo
momento il sentimento di non potermi sottrarre a un'assunzione di
responsabilità verso la nazione, confidando che vi corrisponda una
analoga collettiva assunzione di responsabilità". Lo afferma il
presidente della Repubblica in una nota diffusa dal Quirinale.
BERSANI, AMPIA CONVERGENZA PER BIS NAPOLITANO - "Dai confronti
è emersa una convergenza ampia per la richiesta a Giorgio Napolitano di
una sua rielezione". Così Pier Luigi Bersani all'Assemblea dei gruppi,
aggiungendo che nei contatti notturni tra le forze "era emersa una
evidente impasse" salvo la convergenza su Napolitano.
"Vorrei chiarire che si è discusso solo di presidenza della Repubblica", ha aggiunto Bersani.
OVAZIONE A ASSEMBLEA PD SU SI' NAPOLITANO - Pierluigi Bersani
ha letto all'assemblea dei grandi elettori del Pd la nota con cui
Giorgio Napolitano ha accettato la sua rielezione. Dai parlamentari è
partito l'applauso.
PDL VOTERA' NAPOLITANO ALLA VI VOTAZIONE - Il Pdl voterà al
sesto scrutinio Giorgio Napolitano. Lo ha deciso, secondo quanto si
apprende, l'assemblea dei gruppi accompagnando la scelta con un
applauso.
Da Pd, Pdl, Lega e Scelta civica era stata espressa la convinzione
che - nella grave situazione venutasi a determinare - fosse altamente
''necessario e urgente'' che il Parlamento potesse dar luogo a una
manifestazione di unità e coesione nazionale ''attraverso la rielezione
del Presidente Napolitano". "Questa grande figura - che il Signore
gli dia veramente salute, forza - possa prendere il mano le situazioni,
per consapevolizzare in maniera adeguata il mondo politico per una
scelta di vera dignità e di grande responsabilità". Così mons. Giancarlo
Bregantini, capo commissione Cei, si era espresso sull'ipotesi di
rielezione di Napolitano.
GRILLO: 'CADONO COME 10 PICCOLI INDIANI. DOPO BERSANI, VIA BERLUSCONI-D'ALEMA'
- "Dieci piccoli indiani uniti dall'Inciucio sin dalla nascita stanno
uscendo di scena. Uno dopo l'altro in una sequenza inarrestabile". Così
Beppe Grillo sul suo blog. "Ieri ci hanno lasciato Bersani e Bindi",
aggiunge.
LOMBARDI, NAPOLITANO-AMATO,DE PROFUNDIS PAESE - "Voci di
palazzo accreditano Napolitano eletto al sesto scrutinio e Giuliano
Amato presidente del Consiglio. I partiti hanno suonato il de profundis
del Paese". Lo scrive su Fb la capogruppo alla Camera del M5S Roberta
Lombardi che continua: "Napolitano bis? ottimo per un paese che non sa e
non vuole scegliere".
QUINTA FUMATA NERA - Fumata nera, come previsto, per la quinta
votazione per l'elezione del Presidente della Repubblica. Secondo i
dati ufficiali, Stefano Rodotà si ferma a quota 210 voti, pari a tre
voti in più della somma M5S e Sel, mentre le preferenze per Giorgio
Napolitano sono state 20. 445 le schede bianche.
RODOTA', GRAZIE A GRANDI ELETTORI PD - "Credo di dovere un
ringraziamento sincero ai Grandi elettori del Pd che mi stanno votando,
riconoscendo in questo modo la mia appartenenza al loro mondo, peraltro
confermata in ogni momento dagli innumerevoli segnali che mi arrivano
dalla base di questo partito". E' quanto dichiara Stefano Rodotà.
CRIMI E LOMBARDI, CON NAPOLITANO NESSUN CONTATTO - Nessun
contatto tra il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e i
vertici del M5S. "Napolitano non lo abbiamo chiamato, né il Quirinale ci
ha cercato" confermano i capigruppo Roberta Lombardi e Vito Crimi
parlando con i cronisti alla Camera. "D'altra parte - aggiungono - non
ne vediamo il motivo. Noi abbiamo il nostro candidato alla Presidenza
della Repubblica".
BARCA, INCOMPRENSIBILE NO PD A RODOTA' - "Incomprensibile che
il PD non appoggi Stefano Rodotà o non proponga Emma Bonino". Lo scrive
su twitter il ministro Fabrizio Barca.
BURLANDO, BISOGNA SOSTENERE RODOTA' - Il presidente della
Regione Liguria, Claudio Burlando, è convinto che per il Quirinale si
debba sostenere Stefano Rodotà. "Il risultato elettorale non ha
assegnato al centrosinistra una maggioranza risolutiva, nemmeno per
eleggere il presidente della Repubblica, ma ci ha attribuito la
responsabilità, il dovere di avanzare una proposta" ha dichiarato. "E'
l'ora di una piena responsabilità personale per ognuno di noi. Per
questo mi esprimo a favore della candidatura di Stefano Rodotà".
SERRACCHIANI, VERTICI SI SONO DIMENTICATI PROBLEMI GENTE -
"Sono terribilmente incazzata con il mio partito. Ma noi non possiamo né
dobbiamo subire gli inciuci di Roma", "i vertici del Partito
Democratico si sono dimenticati dei problemi veri degli italiani, del
Friuli Venezia Giulia - dove sono candidata - e della vita reale, per
precipitare in questo pozzo senza fondo. Però li avverto: noi non
abbiamo nessuna intenzione di suicidarci con loro". Lo afferma alla
Stampa Debora Serracchiani spiegando che "esiste una parte del Pd ancora
viva, vitale e capace. E' quella che lavora nei territori, come faccio
io nella mia regione. L'atteggiamento dei nostri dirigenti in questi
giorni è inaccettabile". Serracchiani definisce "tragica" la scelta di
Marini, "né opportuna né intelligente". "Siamo finiti - spiega - per
l'ennesima volta nella trappola di Berlusconi che ha come unico
obiettivo quello di disintegrarci. Quando ho sentito il nome di Marini
ho ripensato alla Bicamerale. Poi ho anche visto la foto di Bersani che
abbracciava Alfano e ho pensato: abbiamo toccato il fondo. Ma il peggio
doveva arrivare", con l'umiliazione di Prodi. "Il modo in cui è stato
trattato - osserva - è indecente. E pensare che ieri mattina
sull'indicazione del suo nome c'era stata una standing ovation. Ma che
parlamentari abbiamo?". Sulle dimissioni di Bersani, Serracchiani
commenta: "Anche prima di questo disastro la storia aveva presentato il
suo biglietto di saluti a una classe dirigente - non solo nostra - ormai
fuori sincrono. Ma è inutile guardare indietro. Bersani ha dichiarato
che aspetterà l'elezione del nuovo Capo dello Stato. Bene. Io mi auguro
solo che ci si arrivi in fretta". La strada più ovvia, afferma, "é
Rodotà. Oppure Emma Bonino. L'importante è che si tenga conto della
sensibilità del Paese e non si facciano ancora scelte scriteriate", come
potrebbe essere quella di "D'Alema".
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