Giorgio Napolitano, rieletto Capo dello Stato
ROMA - Giorgio Napolitano è il "vecchio-nuovo"
capo dello Stato. Eletto con 738 voti, 48 voti in meno dei 786 su cui
poteva contare. Ma ben 196 in più dei 543 voti dell'elezione del 2006.
Un plebiscito. "E' una prova difficile in un momento cruciale", ha detto
dopo il verdetto. A quota 504 voti, il quorum necessario per
l'elezione, è scattato l'applauso fragoroso dell'Aula di Montecitorio.
Napolitano è il primo presidente rieletto nella storia della Repubblica.
Il dettato costituzionale lo prevede, anche se nella prassi un
settennato bis non si era mai verificato.
Napolitano: "Voto espresso liberamente". Pochi minuti dopo il voto dell'Aula, i presidenti di Camera e Senato sono andati da Napolitano per informarlo formalmente della rielezione, e il presidente della Repubblica ha affidato ai cronisti una breve dichiarazione: "Potete immaginare come abbia accolto con animo grato la fiducia espressa liberamente sul mio nome dalla maggioranza dell'Assemblea". Napolitano ha espresso gratitudine anche per la "fiducia con cui tanti cittadini hanno atteso la positiva conclusione della prova cruciale e difficile dell'elezione del presidente della Repubblica". "Lunedì dinnanzi alle Camere - ha fatto sapere - avrò modo di dire quali sono i termini entro i quali ho ritenuto di poter accogliere in assoluta limpidezza, l'appello rivoltomi ad accettare l'incarico, e come intendo attenermi rigorosamente all'esercizio delle mie funzioni istituzionali".
Napolitano: "Voto espresso liberamente". Pochi minuti dopo il voto dell'Aula, i presidenti di Camera e Senato sono andati da Napolitano per informarlo formalmente della rielezione, e il presidente della Repubblica ha affidato ai cronisti una breve dichiarazione: "Potete immaginare come abbia accolto con animo grato la fiducia espressa liberamente sul mio nome dalla maggioranza dell'Assemblea". Napolitano ha espresso gratitudine anche per la "fiducia con cui tanti cittadini hanno atteso la positiva conclusione della prova cruciale e difficile dell'elezione del presidente della Repubblica". "Lunedì dinnanzi alle Camere - ha fatto sapere - avrò modo di dire quali sono i termini entro i quali ho ritenuto di poter accogliere in assoluta limpidezza, l'appello rivoltomi ad accettare l'incarico, e come intendo attenermi rigorosamente all'esercizio delle mie funzioni istituzionali".
"Auspico fortemente - ha detto ancora il presidente Napolitano - che tutti sappiano onorare i propri doveri concorrendo al rafforzamento delle istituzioni repubblicane: Dobbiamo guardare tutti, come io ho cercato di fare in queste ore, alla situazione difficile del paese, ai problemi dell'Italia e degli italiani, al ruolo internazionale del nostro Paese".
La protesta in piazza. Ma già mentre procedeva lo spoglio delle schede, fuori dalla Camera, in piazza Montecitorio, montava la protesta dei sostenitori di Rodotà: qualche centinaio di persone con cartelli e striscioni inneggianti all'ex garante della Privacy in attesa dell'arrivo di Beppe Grillo, che ha lanciato in Rete l'appello "Tutti a Roma". Ma Stefano Rodotà, che ha ricevuto 217 voti, da Bari ha risposto: "Sono stato sempre contrario alle marce su Roma". E ha inviato "un saluto al rinnovato presidente della Repubblica". La tensione in piazza è cresciuta rapidamente e più tardi lo stesso Grillo ha annunciato che, arrivando a Roma nella notte, non potrà essere in piazza. Una dichiarazione che molti interpretano come una retromarcia tattica, per evitare che la situazione sfugga di mano.
Obama: "Ammiro sua decisione. "Ammiro la sua decisione
di servire di nuovo il popolo italiano come presidente": lo afferma il
presidente americano, Barack Obama in una nota sulla rielezione di
Giorgio Napolitano al Quirinale. "La rielezione è la garanzia che Italia
e Stati Uniti andranno avanti insieme nell'affrontare le sfide dei
nostri tempi"
Mais
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