Fiat, la Nuova 500, 1957, archivio Fiat
1945-1970:
sono gli anni in cui si afferma il Mada in Italy, in origine solo un
marchio sopra i prodotti di origine italiana, richiesto all’industria
per il commercio estero con nazioni europee come Germania e Inghilterra,
che vogliono indicare l’origine non nazionale dei prodotti del
Belpaese. Una diffidenza che, con l’aumento della qualità della
produzione italiana e del generale riconoscimento internazionale, si
trasforma in segno di esclusività e garanzia di qualità.
Da qui 'La Rinascita, Storia dell'Italia che ce l'ha fatta',
in mostra in questi giorni ad Asti (Palazzo Mazzetti, Palazzo Alfieri,
Palazzo Ottolenghi): vent'anni di produzione artistica e industriale che
hanno consacrato il nostro Paese come patria del design, della moda e
della creatività.
L’entusiasmo generato dal successo imprevisto del Made in Italy,
contamina anche la produzione culturale di quella generazione,
scatenando una positiva evoluzione nell’ambito editoriale, del cinema,
dell’arte, della fotografia, dello spettacolo in generale e infine nel
costume e nella società che durerà per decenni, andando a delineare un
vero e proprio Italian Lifestyle.
Il mondo del cinema, la grande pubblicità, l’arte e la fotografia
anticipano e sviluppano questo fervore nuovo, raccontando un’Italia
inedita, fertile e creativa, un popolo pieno di entusiasmo e di fiducia
che affronta la sfida del decollo industriale, del consumo di massa, del
mutamento degli stili di vita dei giovani, con una grande spinta
propulsiva che non mancherà poi di creare motivi di scompensi e
disordini sociali negli anni Settanta.
La mostra è, appunto, il racconto di questo repentino cambiamento, di
una trasformazione generale dell’immaginario collettivo che passa dalla
bicicletta alla Vespa, da ''Ladri di biciclette'' a ''La Dolce Vita'',
da Carla Boni a Caterina Caselli:
È la storia dell’affermarsi di prodotti originali italiani che
diventano veri e propri status globali come il pneumatico Cinturato
Pirelli, la macchina per scrivere Lettera Olivetti.
Prodotti e brevetti esposti ad Asti giungono dalle Fondazioni
Aziendali e direttamente dall’Archivio di stato di Roma. Accanto a
questi prodotti che racconteranno la trasformazione della quotidianità e
della produttività italiana, anche le opere d’arte figurativa, del
cinema, della letteratura e il diffondersi della comunicazione di massa,
della televisione nelle abitazioni e della radio.
www.ansa.it
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