50 opere del maestro italiano alla National Gallery
(di Alessandro Carlini)
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La sua maestria ha permesso di definire lo sfarzo del Rinascimento
italiano, che diventa addirittura 'monumentale' grazie all'ampio respiro
degli sfondi architettonici scelti nei suoi dipinti. Questo e altro
ancora è la straordinaria creazione di Paolo Caliari (1528-1588), in
arte 'il Veronese', che la National Gallery di Londra, 'tempio' della
pittura mondiale, ha scelto di esaltare raccogliendo 50 opere da tutto
il mondo, in una mostra fino al 15 giugno dal titolo 'Il Veronese:
splendore nella Venezia del Rinascimento'.
E' un 'viaggio' nel genio del pittore che meglio ha rappresentato il
fasto nella Venezia del XVI secolo. I suoi dipinti decoravano chiese,
palazzi patrizi, ville ed edifici pubblici in tutto il Veneto,
ricchissimo centro di arte e cultura. Nella mostra sono esposte alcune
delle opere più rinomate dell'artista, dai ritratti alle pale d'altare,
fino alle allegorie, molte in prestito dall'Italia, fra cui il 'Martirio
di San Giorgio' (1565, dalla chiesa di San Giorgio in Braida, Verona) e
il 'Matrimonio mistico di Santa Caterina' (1565-70, Gallerie
dell'Accademia, Venezia).
Nessuna di queste pale d'altare è stata mai esposta nel Regno Unito
prima d'ora e la mostra permetterà ai visitatori di confrontarle con il
dipinto dello stesso periodo di carattere profano più acclamato del
Veronese, 'La famiglia di Dario ai piedi di Alessandro' (1565-67), una
delle prime grande opere acquisite dalla National Gallery provenienti
dall'Europa continentale. Altro fatto eclatante dell'evento è che i
dipinti saranno riuniti nell'esposizione dopo centinaia di anni. Fra
questi, 'Venere e Marte uniti da Amore' (1570-75 circa, The Metropolitan
Museum of Art, New York), che in occasione di questa mostra lascia gli
Stati Uniti per la prima volta dal 1910 e sarà riunito, per la prima
volta dal XVIII secolo, con le 'Quattro allegorie dell'amore' (1575
circa) della National Gallery.
''Dall'abilità nel ritrarre il brillio di una perla, fino alla
portata e allo splendore dei suoi sfondi architettonici: la maestria di
Veronese nell'uso dei colori, dello spazio, della luce e la sua
sensibilità per la bellezza, il fasto e l'eleganza catturano da sempre
l'immaginario di una miriade di artisti e amanti dell'arte'', ha
dichiarato Nicholas Penny, direttore della National Gallery. Il
Veronese, nato a Verona nel 1528, trascorse gran parte della sua vita a
Venezia. Ma le sue opere arrivarono molto più lontano, influenzando
pittori come Van Dyck, Rubens, Watteau, Tiepolo e Delacroix.
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