Una felpa bianca, sdraiato in terra con le mani sul volto,
per proteggersi dai calci e dalle manganellate sferrati da alcuni
poliziotti. E' quanto si vede nelle immagini inedite degli scontri
scattate da un fotografo dell'ANSA durante il corteo di sabato scorso a
Roma. Negli scatti viene immortalato un pestaggio da parte degli agenti
contro uno dei manifestanti. Il ragazzo è a terra e viene colpito più
volte da manganellate, ma anche da numerosi calci sulla schiena e in
pieno volto. Già ieri un altro video aveva immortalato un agente in
borghese che ha letteralmente calpestato una ragazza, protetta dal un
suo amico, mentre erano entrambi in terra e già immobilizzati da un
altro poliziotto. Ora l'agente, un artificiere, è indagato dalla procura
di Roma per lesioni con l'aggravante dell'abuso di potere.
"Camminavo guardando in alto, controllavo se arrivassero verso di noi
bombe carta. Non mi sono accorto di nulla, credevo di aver calpestato
uno zaino". Ha tentato di difendersi così l'artificiere immortalato
mentre calpesta una manifestante, già bloccata a terra da un altro
agente, durante gli scontri scoppiati nella zona di via Veneto in
occasione della manifestazione per la casa a Roma. L'agente, un
artificiere, ora è indagato dalla procura di Roma per lesioni con
l'aggravante dell'abuso di potere.
Il reato contestato dal pm Eugenio Albamonte. Al momento
all'attenzione del magistrato non è arrivata alcuna denuncia da parte
della giovane manifestante. Il reato di lesioni è perseguibile d'ufficio
solo in caso di ferite giudicate guaribili in oltre venti giorni ma non
è escluso che chi indaga possa verificare la documentazione medica per
risalire all'entità del danno procurato da quello che il capo della
polizia, Pansa, ieri ha definito come "un cretino".
Nella relazione inviata dalla Digos a piazzale Clodio è stata
allegata anche la ricostruzione dei fatti fornita dall'agente dopo che
spontaneamente si è presentato ieri negli uffici della Questura.
L'artificiere ha detto di "non essersi accorto" che quella in terra era
una persona. "Credevo che fosse uno zainetto - ha spiegato - non mi sono
reso conto perché stavo controllando la situazione e, nei momenti
concitati degli scontri, se ci fossero bombe carta lanciate nella nostra
direzione".
Ad inchiodare l'agente alle sue responsabilità, che molto
probabilmente saranno anche di natura disciplinare, però ci sono alcuni
filmati e fotografie. Nei fotogrammi si vede l'uomo, con casco e
giubbotto di pelle, che si avvicina ai due ragazzi finiti a terra e
tenuti fermi da un altro agente, mentre calpesta violentemente il fianco
destro della giovane salendo sopra l'addome con tutto il peso.
Sul fronte delle indagini per gli scontri, sono fissati per domani a
Regina Coeli gli interrogatori di garanzia per i quattro fermati. Il pm
ha chiesto la misura del carcere per Lorenzo Marabina e Antonio Pompea
accusati di lancio di oggetti, resistenza a pubblico ufficiale e
lesioni. I domiciliari sono stati sollecitati per Ugo Esposito e, per
l'appena diciottenne, Simon Canca. A questi ultimi è contestato il
lancio di oggetti. Determinante, a fini della definizione delle singole
posizioni, l'esame dei filmati girati durante gli scontri.
www.ansa.it
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