Agosto in Italia è sinonimo di esodi, code ai caselli e spiagge affollate, tanto che per avere un po' di meritato riposo si guarda spesso all'estero. Il rischio è di trovarsi ancora immersi in una folla: che parla un'altra lingua e popola altri lidi, o magari altre grandi città d'arte, ma pur sempre folla. Eppure l'opportunità di godersi una vacanza slow, e magari non troppo costosa, nel Belpaese certo non manca. Borghi e paesini costellano lo Stivale e a volte racchiudono tesori inattesi. Lontano dalle rotte più battute, può capitare di imbattersi in luoghi idilliaci che nulla hanno da invidiare alle località mainstream. Al contrario, offrono qualcosa in più: la possibilità di rallentare e di godersi appieno i giorni di ferie.
Può accadere così di trovarsi a remare su una barchetta immersa nelle acque color smeraldo di un piccolo lago montano, o in una città che emana arte pur non essendo nel circuito delle città d'arte. Di conquistare spiagge solo apparentemente inaccessibili, che si svelano dopo un lungo cammino tra sentieri impervi, o di immergersi nel Medioevo, passeggiando tra vicoli acciottolati che sanno di antico, dove il tempo sembra essersi fermato. E ancora, di scoprire il piacere della calma bucolica, in borghi dove la vita scorre lenta e ci si può concedere un'escursione nella natura, e a tavola la fretta lascia il posto alla degustazione di sapori autentici. Ma anche di vivere emozioni ed esperienze uniche, esplorando mondi sotterranei fatti di laghetti, cascate e stalattiti, o sorvolando gole e guglie appesi a un 'filo', a tutta velocità, imitando le creature del cielo.
L'Italia è ricca di tutte queste meraviglie poco note, che si lasciano attraversare da chi può e sa prendersi il giusto tempo per farlo. Eccone dieci. Si snodano lungo tutta la Penisola da Nord a Sud, unite da un filo ideale che scorre parallelo a quello che lega le località gettonate. Solo che scorre più lentamente.
In alternativa ci si può far consigliare, nella scelta di una località balneare marina o lacustre, da Legambiente e dal Touring Club. Nella 'Guida Blu' sono racchiuse le spiagge italiane con le acque più cristalline, ma non solo. Nell'assegnazione delle '5 vele', a incidere sono anche la sostenibilità turistica, la presenza di luoghi di interesse storico-culturale, di fondali perfetti per i subacquei e di servizi per disabili. Promosse a pieni voti 14 località marine - tra cui Pollica, Posada e Vernazza - e 7 lacustri, tra cui Molveno e Bellagio.
Ci sono poi le 'Bandiere Blu', attribuite dalla Fondazione per l'educazione ambientale ai Comuni rivieraschi che, oltre ad acque pulite, si contraddistinguono per una conduzione sostenibile del territorio, mettendo alla base delle scelte politiche l'attenzione e la cura per l'ambiente. Sono 269 le spiagge premiate, in 140 Comuni. C'è solo l'imbarazzo della scelta.
Fuga al Nord, tra arte e colore
UUn laghetto verdissimo tra le Dolomiti, da guadagnare con una lunga passeggiata; un agglomerato di case dai mille colori nel cuore della laguna veneta, che conquista ancor prima di attraccare; e il borgo medievale della Liguria che ha conquistato Claude Monet. Tre mete da ammirare senza fretta, per conservarne le immagini nella memoria quando sarà tempo di tornare a casa.
Braies, uno smeraldo tra le Dolomiti
È un comune di seicento anime adagiato nella Val Pusteria. Noto già nel Rinascimento per le sue sorgenti termali, in tempi più recenti deve la sua fama all'omonimo lago, situato poco più in là nella valle. Un piccolo specchio d'acqua di color smeraldo a 1.500 metri di altitudine, incastonato tra le cime dolomitiche ai piedi dell'imponente parete rocciosa della Croda del Becco, offre uno spettacolo mozzafiato a chi è disposto a conquistarselo. Per ammirarlo, infatti, c'è da camminare un po', lungo il sentiero che lo circonda e che offre infinite prospettive. Il percorso di trekking non è impegnativo e si presta anche a escursioni di famiglia, grazie alla presenza di un'area picnic dove far sosta. I più allenati possono compiere un giro completo in poco più di un'ora. Per i romantici, invece, ci sono le piccole barche a remi, che fino a un centinaio d'anni fa erano l'unico mezzo per raggiungere l'altra riva. A chi ama le fiction sarà capitato di vedere questa perla altoatesina sul piccolo schermo: le sponde del lago sono state un set della serie tv ''a un passo dal cielo'', con Terence Hill nei panni del comandante di squadra del Corpo Forestale.
Torcello e Burano, relax e cromoterapia
Torcello è un'oasi di silenzio nella laguna di Venezia. Una delle prime isole ad essere abitate dalle popolazioni di Altino che fuggivano dalle invasioni barbariche, oggi è quasi disabitata. Le architetture bizantine testimoniano i fasti del passato, ma è l'aspetto selvaggio dell'isola ad attirare di più, un aspetto reso più carico da leggende locali come quelle legate al Ponte del diavolo e allo scranno di Attila. Ad ogni passo, non appena sbarcati, si schiudono paesaggi sempre diversi, fatti di rovi, di foglie scosse dalla brezza della laguna, di rovine, di vegetazione fitta, di sentieri che sembrano non essere mai stati battuti prima. Dove il canale si biforca, volgendo lo sguardo a destra, si vede una casa rossa, dove ha vissuto Ernest Hemingway. Torcello si raggiunge dopo aver fatto sosta a Burano per concedersi una ''cromoterapia da passeggio''. A sorprendere, prima ancora dell'attracco, sono le facciate variopinte delle case che si riflettono nelle acque dei canali e che sono valse alla località un posto tra le dieci città più colorate del mondo. Visitando l'isola ci si imbatte nel campanile storto, nei pescatori che issano il pesce appena preso, in anziane signore che ricamano con il tombolo nei campielli mentre tutt'intorno i più giovani sfrecciano sulle loro bici.
Dolceacqua, in un quadro di Monet
E' un borgo medievale della val Nervia, in provincia di Imperia, dove la vita scorre lenta. La parte più antica, ai piedi del monte Rebuffao, da queste parti si chiama ''Terra'' èd è dominata dal castello dei Doria, mentre l'area più moderna, che prende il nome di ''Borgo'', si allunga sulla riva opposta, ai lati della strada che sale la valle. A unire le due parti, dal XV secolo a oggi, è il ponte romanico con un arco di 33 metri che caratterizza il paesaggio insieme al castello, nato nel XII secolo per volontà dei conti di Ventimiglia e diventato nel Rinascimento una residenza signorile fortificata. L'immagine del ponte e del castello che lo sovrasta conquistano i turisti e, prima ancora di loro, hanno fatto breccia nel cuore di Claude Monet. Nel 1884 il pittore francese, visitando la Riviera di ponente, giunse a Dolceacqua e fece delle due opere il soggetto di alcuni dipinti. Dal 2007 il borgo si fregia della bandiera arancione, attribuita dal touring club ai piccoli comuni dell'entroterra.
Fuga al Centro, storia e tradizione
L'L'abilità degli scalpellini e delle fonderie, mestieri che nel cuore della Versilia si tramandano di generazione in generazione e si mostrano nelle opere che impreziosiscono vie e piazzette; un piccolo borgo in cui si passeggia nel Medioevo, circondati da un panorama che svela l'Umbria a 360 gradi; due paesini arroccati nel frusinate che svelano un mondo sotterraneo fatto di laghetti, stalattiti e stratificazioni millenarie. Il viaggio nel Centro Italia è all'insegna delola storia e delle tradizioni, per rientrare con un bagaglio culturale più ricco.
Pietrasanta, museo en plein air
In Versilia, a 7 km da Forte dei Marmi, Pietrasanta è la città in cui gli artisti si sentono a casa. Conquistati dall'abilità degli scalpellini e dall'eccellenza delle fonderie, da tutto il mondo vengono qui a far realizzare le loro opere. In primis Ferdinando Botero, lo scultore latinoamericano più quotato al mondo, legato a questa località da quattro decenni. L'artista, e come lui molti altri, ha fatto dono alla città di diverse opere. La più imponente è ''Il Guerriero'', una statua in bronzo del '92 che con quasi 4 metri d'altezza domina piazza Matteotti. Le più controverse sono due affreschi che colorano la piccola chiesa della Misericordia: la "Porta dell'inferno" dove si trovano, tra lingue di fuoco e ai piedi di satana, Adolf Hitler e e lo stesso Botero mentre sprofondano nel fango; e la "Porta del Paradiso", dove è raffigurata Madre Teresa di Calcutta intenta a pregare tra i meli. Accanto alle opere di Botero, Pietrasanta ai turisti oltre quaranta sculture che portano il bello in strada e che insieme formano il Parco internazionale della scultura contemporanea. Tra queste la "Chiave del sogno" del giapponese Kan Yasuda, un enorme blocco di marmo bianco di Carrara che invita a un'esperienza tattile e che con il suo "oblò" incornicia le mura medievali; la "Memoria di Pietrasanta" di Pietro Cascella; "Il centauro" di bronzo del polacco Igor Mitoraj; il "San Francesco" di Harry Marinsky. Da ammirare in un museo a cielo aperto.
Città della Pieve, il Medioevo in scena
Paesino umbro al confine con la Toscana, Città della Pieve sorge su un colle a 508 di altitudine che domina la Val di Chiana e il Lago Trasimeno. E' un tipico borgo medievale che si distingue per i mattoni a vista con cui è costruito il 70% della cittadina, ma soprattutto per il panorama che scopre a Sud il Monte Cimino, a Sud-Est il Peglia e i Monti Sibillini, a Est il Montarale, la Valle del Nestore e il Subasio, a Nord i colli che coronano il Trasimeno e oltre la Valdichiana, il Pratomagno, a Ovest l’Amiata e più vicino il Cetona. Elementi naturali che hanno ispirato il pittore rinascimentale Pietro Vannucci, detto ''Il Perugino'', figlio di questo luogo dove sono ancora custodite quattro tra le sue opere più importanti. Passeggiando nei vicoli immortalati dalla serie Tv ''Carabinieri'', all'interno delle mura rosse del XII secolo, si incontrano diversi edifici di interesse architettonico. Il più antico è la Rocca, un bell'esempio di architettura medievale, voluto dalla città di Perugia alla metà del Trecento quando conquistò Città della Pieve. Da non perdere, se si visita il paese intorno a Ferragosto, lo spettacolare Palio dei Terzieri, che coinvolge tutti i cittadini per dieci giorni e si conclude con la ''caccia al toro'' tra i terzieri i Casalino, Borgo dentro e Castello.
Pastena e Falvaterra, nel cuore della Terra
Pastena e Falvaterra sono due paesini del frusinate, entrambi arroccati, che insieme superano appena i duemila abitanti. Il più piccolo, Falvaterra, fu celebrato dal poeta romano Giovenale, che nel primo secolo dopo Cristo descrisse il paese come luogo ideale per l'otium. Ideale è anche per gli appassionati di geologia e speleologia, che qui possono trovare un sistema sotterraneo di grotte carsiche lungo più di 5 km e facilmente visitabile. All'interno, un fiume sotterraneo perenne consente di praticare il torrentismo e, nei mesi di piena, dà vita a cascate e rapide da ammirare lungo il percorso turistico. A 7 km da Falvaterra, muovendosi verso il mare in direzione di Sperlonga, si incontra Pastena, anch'essa con le sue grotte inserite nella catena dei monti Ausoni. All'interno, percorrendo i piccoli sentieri, si incontrano laghetti e cascate, stalagmiti e stalattiti, drappeggi di calcite e volte a cui l'erosione ha dato forme bizzarre. Nelle grotte sono stati rinvenuti numerosi reperti archeologici di sepolture e offerte di carattere rituale, risalenti al neolitico e all'età del bronzo.
Fuga al Sud, avventura e relax
www.ansa.it
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