sábado, 23 de agosto de 2014

Naufraga un barcone al largo della Libia Venti morti e 170 persone ancora disperse

Era diretto in Italia il barcone con a bordo 200 immigrati di Paesi dell’Africa sub sahariana naufragato al largo di Tripoli ieri sera. Lo ha affermato l’ufficiale della Guardia costiera di Tripoli, Abdellatif Mohammed Ibrahim, fornendo il bilancio di una nuova tragedia del mare: solo 16 persone sono state tratte in salvo, tra queste anche una bambina di un anno, altre 170 risultano disperse mentre sono stati recuperati quindici cadaveri.  

Il naufragio è avvenuto davanti al litorale di Guarabouli, a circa 60 chilometri a est di Tripoli, dove sono stati trovati i resti del barcone in legno: quando la Guardia costiera locale è arrivata sul luogo del disastro, a circa un chilometro dalla spiaggia, l’imbarcazione era totalmente affondata. Per intervenire, non essendo dotata di equipaggiamento per questo genere di soccorsi, la Guardia costiera di Garabouli ha dovuto prendere in prestito alcune barche di pescatori. Le vittime sono in maggioranza somali ed eritrei: tra i corpi ripescati c’è anche quello di un bambino con indosso un giubbotto salvagente.  

La tragedia è solo l’ultima di una lunga serie proseguita in questi ultimi mesi estivi, con la morte e la scomparsa in mare di numeri imprecisati di persone. A favorire le partenze dalla Libia il caos che regna nel Paese, dove è ormai guerra civile tra le milizie islamiste che fanno capo al «califfato» islamico di Bengasi e all’Operazione Alba a Tripoli, e quelle che le combattono insieme all’ex generale Khalifa Haftar. 

In 200 a Pozzallo, arrestati i 3 scafisti  
Anche la scorsa notte motovedette ed equipaggi della Guardia costiera sono stati impegnati nel Canale di Sicilia a soccorrere centinaia di migranti: la nave militare canadese «Toronto» ha soccorso 200 persone a bordo di un barcone a circa 130 miglia dalle coste della Sicilia. I migranti, tra cui 39 donne e 79 minori, sono sbarcati a Pozzallo. La squadra mobile di Ragusa ha fermato i tre presunti scafisti. Altre 88 persone, siriane, afgane e irachene (tra loro 15 donne e 25 minori) sono stati salvati a poca distanza dalle coste di Vendicari, vicino a Siracusa, dove il barcone si era incagliato.  

In questo quadro, i trafficanti di uomini hanno gioco facile nel portare avanti i loro lucrosi affari, imbarcando ogni volta centinaia di disperati dal sub-Sahara e dal Corno d’Africa. Spesso intercettati e salvati dalle forze navali italiane dell’operazione Mare Nostrum, ma altre volte destinati a morire senza che nessuno si accorga di loro. Altri sono stati di recente soccorsi anche da pescatori o dalla guardia costiera tunisina, come i 75 migranti partiti dalla Libia e salvati l’altro ieri dopo cinque giorni alla deriva senza scorte. 

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