terça-feira, 11 de novembro de 2014

Patto del Nazareno, è duello Renzi-Berlusconi. 'Basta rinvii'. 'No a diktat'

Renzi e Berlusconi © ANSA

Scintille tra Forza Italia e Pd alla vigilia dell'incontro tra il premier Matteo Renzi e Silvio Berlusconi sulla legge elettorale. Anche se il capogruppo di Fi al Senato, Paolo Romani, a chi gli chiedeva se domani l'ex cav vedrà il premier, ha risposto: "Non lo so, non è in agenda".
Il leader di Ncd Angelino Alfano tende la mano al Cav proprio in vista della riforma della legge elettorale.  
Forte opposizione sui temi economici. No a diktat, ma sì al confronto sulla governabilità: lo avrebbe detto Silvio Berlusconi (secondo quanto viene riferito da partecipanti) nel corso del comitato di presidenza del partito. Il leader azzurro in merito alla riforma della legge elettorale avrebbe quindi sottolineato il suo "no" a imposizioni e diktat, racconta chi è presente all'incontro. Berlusconi ha poi letto un documento che recepirebbe in larga parte gli emendamenti dell'area fittiana alla legge di stabilità. Proposte che si configurerebbero come una base programmatica dell'azione parlamentare di FI, a partire dalle proposte per meno tasse e meno spese.
Poi su Fitto, sempre secondo quanto raccontano alcuni presenti, Berlusconi ha detto 'abbiamo ritrovato l'unità'.
Intanto il premier su twitter ha scritto: "Il tavolo dei rinvii, dei tavoli tecnici, dei gruppi di lavoro è finito. Ora è tempo di decidere #lavoltabuona".
Al termine dell'Ufficio di presidenza di Forza Italia, Paolo Romani ha detto: "Ci attendiamo che le modifiche" fatte ieri alla riforma della legge elettorale "siano ritirate, non essendo state concordate". Romani ha sottolineato come il partito azzurro "resti in campo per le riforme", e dicendo no ai "diktat".
"Il patto del Nazareno - mette in chiaro il capogruppo azzurro alla Camera Renato Brunetta al Gr1 - prevedeva la riforma della legge elettorale secondo quanto abbiamo approvato alla Camera nell'Italicum. E noi a quella siamo rimasti. Se Renzi con la sua maggioranza ha deciso di cambiare tutto e di buttare quel testo e di scriverne un altronon c'è più il patto del Nazareno". 
La replica del Pd, a strettissimo giro, è affidata al sottosegretario LucaLotti.  "Se le parole di Brunetta sul patto del Nazareno - avverte - interpretano il pensiero di Berlusconi e Fi , allora non c'è neanche bisogno di incontrarsi domani. Se la linea di Fi è quella di Brunetta, come successo altre volte in questi mesi, mi chiedo a che serva l'incontro".
"Le reazioni scomposte" e "irritate di Lotti e Serracchiani - è la controreplica dell'ex ministro di Fi - sono il segno inequivocabile di una verità che il premier tenta di celare. Se Forza Italia decidesse di non accettare le imposizioni leonine di Renzi sull'Italicum, il nostro caro presidente del Consiglio resterebbe senza partner per portare avanti le riforme. Resterebbe da solo, con la sua traballante maggioranza di governo. E le poco serene parole dei suoi colonnelli ne sono la prova lampante".
Intanto, però, proprio alla luce di possibili modifiche al sistema di voto,Angelino Alfano torna a tendere la mano al Cavaliere. "Se Berlusconi - dice - non utilizzerà il patto del Nazareno come uno strumento contundente verso gli alleati, ma avrà visione, saggezza, lungimiranza e assenza di rancore, noi siamo pronti, giovandoci del premio alla lista, a ricostruire la prospettiva del centrodestra. Non per paura, costrizione o minaccia". Lo dice il leader Ncd, Angelino Alfano.
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