sábado, 20 de dezembro de 2014

Natale, come sopravvivere a stress e liti in famiglia. I 3 passi

di Agnese Ferrara)
(ANSA) Santo Natale? Non per tutti, i litigi fioccano nei raduni familiari in occasione delle feste. I giorni 'bollenti' sono imminenti. Grida, discussioni e malelingue. Altro che festa. Azzuffate tipiche e comuni, individuate dal fiuto di Mario Monicelli e descritte in 'Parenti serpenti', riunione familiare che finisce in tragedia la notte di Natale. Dimenticare i battibecchi si può. Lo sostengono due ricercatori della Vanderbilt University di Nashville, TennesseScott Aikin e Robert Talisse, filosofi ed esperti in discussioni pubbliche per dibattiti politici e autori del libro 'Why we argue (and how we should), a guide to political disagreement'. Gli esperti ora stilano 3 principi cardine che andrebbero seguiti per svolgere riunioni serene in famiglia e condurre dialoghi ragionevoli e produttivi, riuscendo finalmente a dire la propria senza scatenare litigi.
   "Le festività diventano un momento caldo per le discussioni perché spesso riuniscono parenti che hanno poco in comune o perché ci sono conflitti antichi e sopiti, e ancora perché ci si sente poco compresi" - spiega Talisse - "La tendenza generale è di non affrontare argomenti 'sensibili' con le persone care soprattutto per evitare di far del male a se stessi o agli altri, superando le nostre convinzioni, seppure siano forti. Ma con alcuni semplici spunti si può riuscire a dialogare ed affrontare le questioni senza discutere animosamente ". Alla base dei consigli dati dagli esperti ci vuole tanta buona volontà e la capacità di fare un passo indietro. "Si dà per scontato che litigare con i propri cari sia doloroso e che trovare una soluzione, una scorciatoia sia la cosa migliore"- sottolinea Aikin - "La soluzione è invece quella di provare a migliorare le proprie capacità di dialogo per riuscire ad aprire una buona strada per arrivare ad uno scambio proficuo".
"Il primo principio col quale confrontarsi per imparare a dialogare è essere consapevoli che è un bene che ci siano più visioni diverse e che le persone ragionevoli e intelligenti dissentono spesso su questioni importanti" - precisa Talisse -"E' bene tenerlo a mente perfino quando i parenti dicono cose che ci sembrano terribili. Ciò significa amare l'opposizione, avendone cura, seppure restando dalla propria parte". Secondo consiglio, elencato dai ricercatori: essere chiari sui propri ragionamenti e, quando si parla, assicurarsi di capire i punti di vista degli altri componenti della famiglia. "In caso di conflitto e diverse opinioni prova a fare degli accordi con chi ha convinzioni diverse dalle tue. Ciò non vuol dire che devi cambiare le tue opinioni ma che ci si mostri ragionevoli" affermano gli esperti. Ultimo e terzo comandamento: conoscere i punti deboli della propria posizione per essere capaci di ribattere con argomenti migliori quando arriveranno le critiche, così da riuscire a farsi ascoltare. “Esprimere opinioni diverse in famiglia può avere le stesse caratteristiche di un dibattito politico ben condotto, ma può anche dare identici effetti nefasti se mal diretto” precisa Talisse - "Riconoscere i punti forti di chi si oppone a noi è generalmente considerato un gesto di debolezza, invece è vero il contrario. Rigidità e opinioni inamovibili rendono effettivamente incapaci ad argomentare e trasformano lo scambio in un discorso polemico e sgradevole".
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