E' partita Lisa Pathfinder, la missione europea per ascoltare le 'vibrazioni' dell'universo.
Il lancio del satellite dell'Agenzia spaziale europea (Esa), sviluppato con un importante contributo italiano, è avvenuto alle 5:04 italiane dalla base spaziale europea di Kourou nella Guyana Francese, a bordo di un razzo Vega.
Spinto dalle 80 tonnellate di carburante dal primo stadio, il razzo Vega si è rapidamente alzato nel cielo rischiarando l'orizzonte per una manciata di secondi prima di scomparire alla vista, avvolto dalla compatta coltre di nuvole che ha caratterizzato il meteo di queste ultime 24 ore.
Dopo la separazione dei primi motori a propulsione solida di Vega, il lanciatore europeo che nasce negli stabilimenti Avio a Colleferro, è entrato in funzione il quarto e ultimo stadio, quello che aveva tenuto in apprensione i tecnici di Esa e Arianespace, la società che gestisce il lancio.
La sonda viene rilasciata in un'orbita di 'parcheggio', dalla quale dovrà proseguire in modo autonomo il viaggio verso l'orbita finale a 1,5 milioni di chilometri dalla Terra. che raggiungerà tra circa 2 mesi.
Giunta a destinazione, la sonda avrà il compito di testare delle innovative tecnologie, di cui una parte fondamentale è stata ideate e fabbricata in Italia, per aprire la strada allo studio delle 'vibrazioni' dell'universo, le sfuggenti onde gravitazionali previste 100 anni fa dalla teoria della relatività generale.
Il coordinamento scientifico della missione è italiano, con Stefano Vitale, dell'Università di Trento e dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn). In Italia sono stati prodotte anche alcune delle componenti chiave della missione, i sensori inerziali costruiti dalla Compagnia generale dello spazio (Cgs) con il finanziamento dell'Agenzia spaziale italiana (Asi), il sistema di micro-propulsione da Selex Es (gruppo Finmeccanica) e Telespazio che ha contribuito nello sviluppo dei software e nei sistemi di controllo a terra.
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