quinta-feira, 10 de dezembro de 2015

Le meraviglie delle Marche da scoprire

CHIARA GIACOBELLI, FORSE NON TUTTI SANNO CHE NELLE MARCHE... (NEWTON COMPTON, 12 EURO, 318 PAGINE)



Una terra ricca di storia da Matteo Ricci a Federico da Montefeltro ma anche di testimonianze artistiche da Piero della Francesca alla famiglia Della Robbia, una regione piena di sapori dalla liquirizia della Sentina allo stoccafisso all'anconetana ma anche di natura dalle aree protette sul Conero ai monti Sibillini. E poi ci sono, solo per limitarsi a i grandi nomi, Leopardi, Rossini, Renata Tebaldi, Valeria Moriconi. Tutto quello che avreste voluto sapere sulle Marche ma non avreste mai osato chiedere e nemmeno, a dire tutta la verità, immaginare è stato condensato nel libro "Forse non tutti sanno che nelle Marche..." di Chiara Giacobelli, già autrice della guida "101 cose da fare nelle Marche almeno una volta nella vita".
    Sessanta capitoletti densi di curiosità, aneddoti, storie inedite e addirittura segreti vengono snocciolati come durante una chiacchierata perché come spiega Cesare Catà nella prefazione "nelle Marche tutto avviene dolcemente, talvolta mestamente in sordina, e solitariamente" ma basta porsi in ascolto per carpire quei "minimi immensi miracoli incarnati da questa terra magica, incastonata tra gli incanti dei monti Sibillini e il canto dolcemente furioso del mare Adriatico".
    Continuando a parlare di miracoli sono tantissimi i luoghi santi marchigiani illustrati nel volumetto (Loreto, l'Abbazia di santa Croce, l'Eremo del Beato Sante, la reliquia di San Valentino a Sassocorvaro) ma chi lo leggerà capirà anche perché nella basilica di San Giuseppe da Copertino è facile trovare tanti volumi di tesi portate in dono da chi si è appena laureato: il santo di Osimo, infatti, avendo patito lui stesso parecchio negli studi, è protettore degli studenti specialmente se sono sotto esame...
Ci sono poi il castello di Sirolo costruito sopra antiche grotte e il fantasma di Paora, legato al borgo di Offagna. E si scopre anche qual era il formaggio preferito di Michelangelo, ovvero la Casciotta di Urbino.
Tante le scoperte anche tra i musei: nella Marche ce ne sono di assolutamente originali da quello dei colori naturali a Lamoli a quello del cinema a pennello a Montecosaro. E che dire degli amanti dal destino tragico? Paolo e Francesca sono stati consacrati dalle immortali terzine dantesche ma non sono i soli. Lungo la gola della Rossa e di Frasassi si è consumata la drammatica storia dei due giovani innamorati Piero e Sara (da cui prende il nome il borgo di Pierosara) uccisi dal conte di Rovellone che si era invaghito della giovane.
E dopo tanta arte, storia e natura è molto bello che il capitolo 44 sia dedicato a un marchigiano eroico e assolutamente contemporaneo: Carlo Urbani, "medico senza frontiere" ma nativo della marchigiana Castelplanio che fu il primo a identificare e classificare la Sars, scoppiata come epidemia in Medio Oriente tra il 2002 e il 2003. Proprio la sua pronta diagnosi non permise al virus di diffondersi ma lui stesso fu contagiato e pagò con la vita la sua dedizione alla medicina e agli altri.
   

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