Camminare lungo i viali, tra siepi e sculture classiche, e scoprire geometrie, disegni tridimensionali creati con piante e fiori. Respirare i profumi, ammirare gli scenari dall'alto dei terrazzamenti, vivere la bellezza. "Tutti dovrebbero diventare giardinieri", secondo Paolo Pejrone, presidente dell'Associazione parchi e giardini d'Italia, per provare cosa vuol dire "avere la pazienza di sognare, non aver paura di mettere le mani nella terra, avere un contatto diretto con quello che si ha intorno".
La guida "L'Italia dei giardini. Viaggio attraverso la bellezza tra natura e artificio", realizzata dall'associazione e da Touring Club Italiano, racconta, con immagini e parole, trecento paradisi floreali che fanno parte del patrimonio culturale italiano e illustra itinerari turistici tra architettura e natura. Un atlante "ricco di conoscenza e di serietà, - ha detto Pejrone, durante la presentazione nella Sala della Biblioteca del Quirinale a Roma - che non vuole essere portatore di messaggi speciali ma racconta la realtà": spazi verdi italiani, selezionati da specialisti, descritti nei dettagli estetici e storici e corredati da mappe regionali e da approfondimenti su stili, architetti, mode, particolarità botaniche, curiosità. "Non a caso - ha sottolineato il vice segretario generale del Quirinale Lucrezia Ruggi D'Aragona - il significato di giardino è legato alla parola 'paradiso'".
Dal sistema delle residenze sabaude ai giardini esoterici della Liguria, dai parchi termali del Trentino alla musica delle acque nelle Ville Tuscolane: il libro è un invito alla visita di giardini pubblici e privati in tutta Italia, che si distinguono per la maestria con cui l'uomo ha saputo realizzarli.
"Una prima rassegna delle bellezze di questo Paese - lo ha definito Franco Iseppi, presidente Touring Club italiano - non solo naturali ma frutto del lavoro dell'uomo, della sua creatività, della sua intelligenza, della sua capacità inventiva, perché siamo convinti che la bellezza sia l'espressione delle distintività di questo Paese". "Li abbiamo considerati un lusso, un di più, ma sbagliavamo - ha aggiunto Francesco Scoppola, dirigente generale decano Mibact - perché anche i giardini non valorizzati ci danno le tre condizioni essenziali dell'uomo: aria da respirare, acqua da bere, cibo da mangiare. Noi consideriamo lusso ciò che è davvero necessità".
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