Affascinanti e delicate, hanno trovato il loro paradiso sospeso tra terra e acqua nelle risaie tra Biellese e Vercellese: da quasi mezzo secolo un uomo ne segue l’evoluzione e ormai è conosciuto come il «custode delle cicogne».
Oggi è una giornata speciale nel calendario della natura e Giuseppe Ranghino, delegato Lipu per le due province, accompagnerà chiunque lo richieda a scoprire le 17 coppie che nidificano nella zona situata tra Buronzo, Salussola e Rovasenda in occasione del «Cicogna Day». «La mia passione è nata nel lontano 1977 - ricorda Ranghino -. All’epoca questi volatili erano rarissimi nel nostro territorio e subito capii che erano una specie da tutelare».
Tanti gli aneddoti da raccontare. Ma al «custode delle cicogne» ne piace uno in particolare: «Erano i primi Anni 80 - spiega - e fui chiamato per soccorrere una cicogna che non riusciva più a stare in piedi. Si trovava a Rovasenda, nell’oasi Chalet. Quando arrivai vidi subito che questo esemplare di femmina aveva solo una zampa: l’altra era tranciata, probabilmente da mesi perché la ferita era cicatrizzata. Con una sola zampa era riuscita ad allevare i suoi piccoli, per poi cedere definitivamente alla stanchezza».
Ogni storia ha un filo conduttore e racconta dell’amore tra coppie di cicogne e della loro sfida a riprodursi: «Spesso le coppie giovani fanno il nido ma poi si fermano perché manca loro un po’ di pazienza. Come negli umani, anche in questo caso l’età dona saggezza».
Grazie al lavoro quotidiano di volontari Lipu come Giuseppe ora questo esemplare ha ripreso a volare anche in Italia. Erano 100 coppie nidificanti fino a soli 2 anni fa, da allora sono prima raddoppiate poi quasi triplicate: 277 coppie in Italia per 537 nuovi nati che hanno preso il volo. Un volo iniziato a metà Anni 80 quando la Lipu, dopo secoli di assenza della specie dal territorio nazionale, inizia un progetto di reintroduzione a Racconigi, creando con la famiglia Vaschetti un centro di allevamento con esemplari forniti dal Centro svizzero di Max Bloesch, in collaborazione con la Stazione Ornitologica Svizzera di Sempach.
Nel Biellese, tra Salussola, Buronzo (da dove oggi partirà la visita guidata) e Rovasenda, si trova uno dei siti di nidificazione più numeroso in Italia con 17 coppie pronte a far nascere i propri piccoli. Tra gli altri più importanti vi sono quelli di Piana di Gela (Sicilia), Cerro al Lambro (Milano), Valera Fratta (Lodi), Valle del Crati e Piana di Sibari (Cosenza), e foce del Neto (Crotone). Anche nel resto del territorio nazionale si hanno numeri soddisfacenti: oggi la regione leader come numero di coppie è la Sicilia (76) seguita da Lombardia (67) e Piemonte (54). Grandi risultati anche in Calabria (18 coppie), Friuli Venezia-Giulia (21) e Puglia (15).
«Ora la vera sfida sta nel tutelare questo animale - conclude Ranghino - e la tutela passa dalla creazione di strutture appositamente pensate per la loro conservazione, quali l’installazione di sagome e piattaforme su tralicci per attirare nuovi individui riproduttori, senza contare il lavoro di messa in sicurezza di tratti della linea elettrica adiacenti ai nidi, scongiurando casi di folgorazione ancora frequenti. Solo in questo modo avremo in futuro la possibilità di vedere ancora più cicogne tra le nostre risaie».
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