ROMA - Compie trent'anni il Museo Agricolo e del Vino Ricci Curbastro, memoria storica del volto rurale della Franciacorta. A fondarlo nel 1986 è Gualberto Ricci Curbastro per salvare la memoria storica del luogo che pareva destinato a diventare un immenso territorio industriale alle porte di Brescia. E così a Capriolo, accanto alla sede della sua cantina, crea il Museo visitato fino ad oggi da oltre 200 mila persone che hanno potuto scoprire oggetti e tradizioni scomparse o in via di estinzione. Vero antesignano a livello nazionale del turismo enogastronomico, il Museo, precorrendo i tempi, ha valorizzato la cultura materiale e l'ha collegata alla riscoperta dei giacimenti alimentari (cibo, vino, tradizioni). Un territorio che non è solo un'area vitivinicola d'eccellenza ma anche un distretto con oltre il 70% di vigneti biologici, dove 18 Comuni ragionano insieme di sviluppo sostenibile e uso del territori. I trent'anni del Museo Agricolo cadono in contemporanea del progetto The Floating Piers di Christo e della moglie Jeanne-Claude realizzato sul lago d'Iseo, nelle cui acque degradano le colline della Franciacorta. Per ricordare il trentennale è stata realizzata una capsula destinata a fissare i tappi dei Franciacorta raffigurante il logo del Museo.
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