AUTORE: F. G.
Ravenna, Battistero Neoniano: dettaglio della cupola
Ravenna è una città talmente ricca di attrazioni che il visitatore spesso non sa da dove iniziare per organizzare una visita che non tralasci nulla. Tra i monumenti di maggiore interesse ci sono i suoi battisteri. Quello degli Ariani, realizzato sotto il periodo di dominazione di Teodorico, è un edificio a pianta ottagonale con murature a vista. L’interno è spoglio perché le antiche decorazioni sono andate perse: rimase solo il fonte battesimale come arredo e i mosaici che decorano la cupola. Anche il Battistero Neoniano è uno dei più antichi monumenti ravennati. Costruito intorno agli inizi del V secolo parallelamente al Duomo, prende il nome dal Vescovo Neone che ne fece proseguire la costruzione dopo il suo predecessore Orso.
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Anch’esso si presenta di forma ottagonale, secondo la numerologia che associava il numero otto alla Resurrezione, e in muratura con lati rettilinei che si alternano a quelli absidati, traforati in alto da una finestra con arco a tutto sesto e porte interrate. L'interno, articolato in due ordini di arcate sovrapposte, è ricco di decorazioni che sono ripartiti entro tre anelli concentrici, formati da marmi nella parte inferiore, stucchi nell'area mediana e mosaici in quella superiore di evidente influenza ellenistico-romana. Al centro della cupola un grande medaglione racchiude la scena del battesimo di Cristo, raffigurato immerso sino alla vita nelle acque trasparenti del fiume Giordano che a oggi costituisce la più antica testimonianza di una scena del battesimo di Cristo eseguita a mosaico in un edificio monumentale. Attorno al medaglione, in una prima fascia su fondo blu, emergono le figure dei 12 apostoli, suddivisi in due schieramenti capeggiati da San Pietro e San Paolo: indossano vesti alternate nei colori bianco e oro, con in mano delle corone da offrire a Cristo.
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Anch’esso si presenta di forma ottagonale, secondo la numerologia che associava il numero otto alla Resurrezione, e in muratura con lati rettilinei che si alternano a quelli absidati, traforati in alto da una finestra con arco a tutto sesto e porte interrate. L'interno, articolato in due ordini di arcate sovrapposte, è ricco di decorazioni che sono ripartiti entro tre anelli concentrici, formati da marmi nella parte inferiore, stucchi nell'area mediana e mosaici in quella superiore di evidente influenza ellenistico-romana. Al centro della cupola un grande medaglione racchiude la scena del battesimo di Cristo, raffigurato immerso sino alla vita nelle acque trasparenti del fiume Giordano che a oggi costituisce la più antica testimonianza di una scena del battesimo di Cristo eseguita a mosaico in un edificio monumentale. Attorno al medaglione, in una prima fascia su fondo blu, emergono le figure dei 12 apostoli, suddivisi in due schieramenti capeggiati da San Pietro e San Paolo: indossano vesti alternate nei colori bianco e oro, con in mano delle corone da offrire a Cristo.
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La consistenza pratica e il senso di movimento sono di ispirazione classica, mentre la vivace policromia e la monumentalità delle figure è di matrice bizantina. Gli apostoli sono intervallati da candelabri e dal cerchio superiore pendono drappi bianchi che, per il visitatore che osserva dal basso, sembrano una corolla di fiore. Nell’anello esterno si alternano otto settori architettonici caratterizzati da un'ampia esedra con troni e altari. Al centro si trova una vasca battesimale marmorea di forma ottagonale rifatta nel Cinquecento che conserva qualche frammento originale del V secolo. Uno dei visitatori più illustri che rimase incantato dalla magia delle decorazioni fu il padre della psicanalisi, Carl Gustav Jung, ma è certo che, con il passare dei secoli, il monumento non perde di fascino.
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