Durante la notte la terra ha continuato a tremare fra Lazio, Umbria e Marche, con un centinaio di repliche a partire dalla mezzanotte, che portano il numero complessivo a più di 470, secondo un'evoluzione che rientra nella norma.
Secondo l'ultimo bollettino dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv), nelle 30 ore successive alla scossa principale sono stati localizzati 85 eventi sismici di magnitudo compresa tra 3 e 4, otto terremoti di magnitudo compresa tra 4 e 5 ed uno di magnitudo maggiore di 5, quello avvenuto nella zona di Norcia (Pg) con magnitudo 5.4 alle ore 4:33. I più forti terremoti di questa notte sono quelli avvenuti alle ore 1:22 (magnitudo 3.8), alle 5:17 (magnitudo 4.5) e alle 6:51 (magnitudo 3.9).
"Finora le repliche si stanno susseguendo in modo coerente con quanto prevedono i modelli teorici, ossia secondo il processo che ci si aspetta immediatamente dopo una scossa principale, ma non sappiamo se potranno avvenire scosse più forti", ha detto il sismologo Massimo Cocco, dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv).
Oltre la metà delle scosse avvenute nella notte hanno colpito la zona di Rieti, con una cinquantina di terremoti di magnitudo compresa fra 2 e 3. La replica più forte, di magnitudo 4.5, è arrivata alle 5:17 e ha colpito il reatino. Anche questa volta la zona più colpita è stata quella in cui è avvenuta la scossa principale, ossia quella compresa tra Accumuli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Due le scosse di magnitudo compresa fra 3 e 4: la prima, di magnitudo 3.8, è avvenuta alle 1:22 nel reatino e due minuti più tardi la seconda, di magnitudo 3.4, ha colpito la zona di Ascoli Piceno.
"Al momento - ha osservato il sismologo - la situazione si sta evolvendo in modo tale da indicare che la porzione di crosta terrestre più interessata è quella compresa fra Amatrice a Sud e Norcia a Nord".
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