La recessione globale è «vicina al punto di svolta». Ne è convinta la Bce che nel suo bollettino mensile di agosto sottolinea i «crescenti segnali» in questo senso e come il ritmo di contrazione dell’economia dell’eurozona stia «chiaramente diminuendo». La banca centrale europea si attende comunque che nell’eurozona «l’attività economica rimanga debole nella restante parte dell’anno». Nel 2010 «a una fase di stabilizzazione seguirebbe una graduale ripresa con tassi di crescita trimestrali di segno positivo».Una previsione che tiene conto di «effetti avversi ritardati» che si concretizzeranno nei prossimi mesi, come «l’ulteriore deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro». Il consiglio direttivo della Bce avverte dell’«elevata incertezza» e della «perdurante variabilità» dei prossimi mesi, ma sottolinea che i rischi sono «bilanciati». Effetti positivi superiori al previsto sulla crescita potrebbero venire «dalle vaste misure di stimolo macroeconomico messe in atto e dagli altri interventi sul piano delle politiche». Inoltre «il clima di fiducia potrebbe migliorare più rapidamente rispetto alle aspettative correnti». Rischi al ribasso invece potrebbero essere rappresentati da «interazioni negativa più intense o prolungate tra l’economia reale e le turbolenze finanzarie, nuovi rincari del petrolio e delle altre materie prime, maggiori spinte protezionistiche, condizioni del mercato del lavoro più favorevoli delle attese» e «una correzione disordinata degli squilibri internazionali».L’inflazione nel 2009 si attesterà «allo 0,4%, all’1,1% per il 2010», mentre «per il 2011 è previsto un aumento dell’inflazione all’1,6%». I dati -contenuti del bollettino di agosto della Banca Centrale Europea- sono i risultati delle aspettative sull’inflazione nell’area dell’euro formulate da esperti di istituzioni finanziarie e non finanziarie con sede nell’Unione europea. Segnali di ripresa in Francia e Germania. Il prodotto interno lordo in Germania nel secondo trimestre di quest'anno ha messo a segno una crescita dello 0,3% rispetto al primo trimestre. Lo riferisce l'istituto federale di statistica. L'economia francese è "uscita dal rosso" con una crescita del Pil dello 0,3% nel secondo trimestre di quest'anno. Lo ha detto il ministro dell'Economia Christine Lagarde ai microfoni di Rtl.
LaStampa.it
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