Roma , IlGiornale.it - "In alcuni classi la presenza degli immigrati sfiora il 100 per 100. Queste non sono le condizioni adatte per favorire l’integrazione". Il ministro dell’Istruzione, Mariastella Gelmini, in un’intervista a Maurizio Belpietro su Canale 5, sottolinea la necessità di consentire agli studenti immigrati di integrarsi con gli italiani nel giorno in cui 5 milioni di studenti ritornano sui banchi. "Noi abbiamo annunciato un provvedimento di cui stiamo studiando gli aspetti tecnici che prevederà un tetto del 30% per favorire le condizioni migliori per un’integrazione anche degli alunni stranieri - spiega -. Poi avremo anche una nuova materia che credo sia significativa, l’educazione alla cittadinanza e Costituzione. Ossia favorire sia da parte dei nostri ragazzi, sia degli studenti immigrati la conoscenza dei principi basilari del vivere civile".
Stop alla politica "Esiste all’interno della scuola una minoranza di dirigenti e di insegnanti che confonde la scuola con l’agone politico". Il ministro dell’Istruzione ribadisce che "è legittimo, ovviamente, avere posizioni politiche, però queste vanno espresse nelle sedi opportune: la scuola - spiega il ministro - è un’istituzione, forse la più importante del nostro Paese e in quanto tale va rispettata. Nella scuola si applicano le riforme - conclude - e non si fa politica".
Continuità didattica L’azione del governo, spiega poi la Gelmini, è rivolta anche a garantire la "continuità didattica" nelle scuole tamponando la diaspora dei circa 200mila professori che ogni anno cambiano cattedra. "Viene consentita una mobilità eccessiva che va a danno degli studenti e della qualità della scuola - spiega il ministro -. Per questo noi stiamo ragionando per fare in modo che la continuità didattica sia possibile e che, quindi, sia data la facoltà ai dirigenti scolastici di mantenere gli insegnanti nella stessa classe, nello stesso istituto almeno per un biennio. Migliorerebbe di molto la qualità della didattica nelle nostre scuole - conclude - ed è un obiettivo che noi ci prefiggiamo".
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