La cerimonia all'altare della Patria (Zanini)
Roma, Corriere della Sera - Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano e il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi sono all'Altare della Patria per la celebrazione della Giornata dell'Unità nazionale e delle Forze Armate. Il capo dello Stato ha deposto una corona d'alloro sulla tomba del Milite ignoto. Il premier ha poi salutato il capo dello Stato. È il primo incontro dopo la decisione della Corte Costituzionale sul lodo Alfano.
PRESENTI - Alla cerimonia hanno partecipato anche il presidente del Senato Renato Schifani, il presidente della Camera Gianfranco Fini, il presidente della Corte Costituzionale Francesco Amirante. All’Altare della Patria sono presenti anche il ministro della Difesa Ignazio La Russa e il capo di Stato Maggiore della Difesa Vincenzo Camporini. Dopo gli onori militari, Napolitano, che ha deposto la corona di alloro sulle note del ’silenzio’, si è soffermato alcuni secondi in raccoglimento davanti alla tomba del Milite Ignoto, prima di abbandonare la piazza. Le celebrazioni ufficiali per il 4 novembre si sono aperte con l’alzabandiera. La cerimonia è stata salutata dal passaggio delle Frecce Tricolori. La Giornata delle Forze Armate e Festa dell’Unità d’Italia coincidono quest’anno con il 91esimo anniversario della fine della Prima Guerra Mondiale. Il 4 novembre 1918 entrò in vigore l’armistizio che mise fine alle ostilità tra l’Italia e l’Austria-Ungheria, concluse sul campo con la vittoriosa offensiva di Vittorio Veneto. Una vittoria che costò la vita a 689.000 italiani mentre oltre un milione furono i mutilati e i feriti.
«PIENO SUPPORTO» - Il presidente della Repubblica ha inviato alle Forze Armate un messaggio nel quale sottolinea il loro ruolo cruciale nella difesa di valori come libertà e democrazia e anche nelle missioni all’estero. «Siamo tutti ben consapevoli che l’impegno militare italiano nelle missioni internazionali è di capitale importanza per il futuro del Paese e della comunità internazionale - spiega Napolitano - e dobbiamo perciò far sì che a questo impegno non venga mai a mancare il pieno supporto dei cittadini e dello Stato». «Nel contesto pur profondamente mutato del XXI secolo, questi restano valori fondamentali che dobbiamo continuare a tutelare ed a consolidare. Oggi ricorre il 91° anniversario della vittoria nella Grande Guerra e con essa si celebrano il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate. Martedì - ha aggiunto il presidente -, ho celebrato il 4 novembre insieme ai nostri militari impegnati nella missione Unifil in Libano ed ho potuto ancora una volta apprezzare lo straordinario contributo che le Forze Armate sanno dare - per generale riconoscimento - alla sicurezza internazionale, alla pacifica convivenza e al progresso dei popoli». «La critica fase di instabilità che stiamo vivendo, con le sofferenze e le ingiustizie che pure comporta, segna un passaggio di rilevanza fondamentale - ha osservato il Capo dello Stato - nella transizione verso una società globale sempre più interconnessa ed interdipendente. Questa nostra società sarà in grado di affrontare e vincere le grandi sfide dell’umanità se gli Stati sapranno trovare la necessaria unitarietà di intenti e costruire insieme un sempre più rappresentativo sistema di istituzioni internazionali ed un’efficace struttura di sicurezza». «Tale struttura - ha concluso Napolitano - dovrà avere la capacità, da un lato, di intervenire nelle situazioni di crisi e di instabilità prima che queste degenerino in conflitto e, dall’altro, di contrastare le grandi minacce eversive transnazionali, dal terrorismo alla criminalità organizzata. Questi sono i compiti primari delle Forze Armate dei Paesi avanzati e di quelle italiane in particolare».
L'INCONTRO - Quella di oggi è la prima occasione ufficiale per un incontro fra il capo dello Stato e il premier dopo la sentenza della Consulta sul Lodo Alfano.














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