domingo, 6 de dezembro de 2009

Mafia, arrestati i boss Nicchi e Fidanzati Berlusconi: «Due colpi straordinari»



MILANO, Corriere della Sera - Arrestati due boss mafiosi, a Palermo e Milano: Giovanni Nicchi e Gaetano Fidanzati. Il primo, nonostante i suoi 28 anni, era considerato il principale boss della mafia palermitana dopo l'arresto di Domenico Raccuglia e l'erede di Antonino Rotolo, capo del mandamento di Pagliarelli. Il secondo, 74 anni, è uno dei più importanti boss del narcotraffico. Grande soddisfazione del premier Silvio Berlusconi, all'indomani delle accuse lanciate contro di lui e Dell'Utri dal pentito Gaspare Spatuzza. «Le nostre forze dell'ordine hanno effettuato due colpi straordinari - ha commentato Berlusconi a margine dell'inaugurazione dell'Alta velocità Torino-Milano -. Credo che sia una bella situazione, una bella operazione che deve confortare i cittadini di buon senso».

COMMENTI - Il ministro dell'Interno Roberto Maroni sottolinea che gli arresti «rendono giustizia di certe farneticazioni (con riferimento alle parole di Spatuzza, ndr), ma le catture dei latitanti non sono mai a orologeria: sarebbe un'idiozia pensare una cosa del genere. Ora manca solo Matteo Messina Denaro, lo prenderemo presto». Maroni ha spiegato che Nicchi era il nuovo numero due di Cosa Nostra: «Dopo Raccuglia era il numero due, un pericoloso killer spietato che godeva di coperture ampie ed era potente». Per il procuratore nazionale antimafia Piero Grasso «la cattura di Nicchi, ultimo grande latitante palermitano, è un grandissimo successo. Questi due boss arrestati avevano grandi capacità decisionali e credo che il fatto che siano stati catturati produrrà un grosso danno a Cosa nostra». «Un grande successo investigativo, l'ennesimo risultato portato a segno dallo Stato in questa stagione indimenticabile di lotta serrata alla criminalità organizzata», ha detto il ministro della Giustizia, Angelino Alfano in una telefonata a Grasso. «È la dimostrazione di uno straordinario impegno del governo che sta portando avanti una guerra senza precedenti alla criminalità organizzata fatta di strategie concrete, di norme mirate a rafforzare l'opera investigativa dei magistrati». Per il questore di Palermo, Alessandro Marangoni, con l'arresto di Nicchi c'è «il rischio di "camorrizzazione" a Palermo in quanto non c'è più un struttura verticistica di Cosa nostra. C'è un magma di gruppi che possono salire nella scala del potere della mafia. E questo può esser pericoloso».
NICCHI - Giovanni Nicchi è stato bloccato intorno alle 14 di sabato dalla Catturandi in un appartamento di via Juvara, a pochi passi dal Palazzo di giustizia di Palermo. Era ricercato per associazione mafiosa ed estorsione: l'ultimo avvistamento risaliva al maggio 2006. Sarebbe anche coinvolto in un traffico di armi. Insieme a lui sono finite in manette Alessandro Prestia, 19 anni, e Giuseppina Amato, 22, accusate di favoreggiamento: si trovavano insieme a Nicchi.
FIDANZATI - Stava passeggiando per le vie del centro di Milano in compagnia di un cognato e stava per incontrare un'altra persona. Ma Gaetano Fidanzati, 74 anni, inserito nella lista dei 30 ricercati più pericolosi, è stato arrestato dalla polizia. Era ricercato dal 2008 per gli stessi reati, associazione mafiosa ed estorsione. È uno dei capimafia storici palermitani: nel '70 un'auto venne fermata casualmente a un posto di blocco: oltre a Fidanzati c'erano Tommaso Buscetta, Salvatore Greco, Giuseppe Calderone, Gaetano Badalamenti e Gerlando Alberti. Il nome di Fidanzati compare in varie inchieste italiane e americane su traffici mondiali di eroina e cocaina. È ritenuto dagli investigatori uno dei più importanti boss del narcotraffico. Arrestati anche i figli Guglielmo e Giuseppe, che avevano basi logistiche nel Nord Italia e avevano occupato ampi spazi nel mercato della cocaina in Veneto e Lombardia. I primi segni della presenza di Fidanzati nel territorio di Milano risalgono a 40 anni fa.

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