Os médicos italianos respiram aliviados. O ministério do Interior divulgou uma circular deixando claro que eles não são obrigados a dar informações sobre imigrantes ilegais que procuram assistência no serviço público de saúde. Dessa forma, termina um episódio que provocou muito mal-estar entre a categoria, que, segundo a lei anticrise, no que dizia respeito à imigração clandestina, estava constrangida a agir como espiã do Estado, delatando os irregulares.
O secretário-geral da Associação dos Dirigentes Médicos - Anaao Assomed, Carlo Lusenti – expressou sua satisfação com o reconhecimento, por parte do ministério do Interior, das preocupações da categoria.
Há alguns meses, lembrou Lusenti, dissemos que não éramos espiões e hoje estamos orgulhosos de nossa posição como profissionais, com o nosso compromisso e responsabilidade de, todos os dias, tentarmos garantir que todas as pessoas, independentemente de sexo, cor da pela ou da língua, tenham a melhor saúde possível.
O imigrante que procurar os serviços públicos de saúde ficam desobrigados de apresentar documentação que comprove a sua condição regular no país.
Comunicato stampa Anaao: non siamo spie
Sussiste il divieto di segnalazione da parte dei medici e di tutto il personale del Ssn de-gli stranieri non in regola con le norme sul soggiorno che si rivolgono alle strutture sa-nitarie.
Con questo chiarimento giunto dal Ministero dell'Interno con una circolare del 27 no-vembre, si è scritta la parola fine su una vicenda a cui l'intera categoria dei medici del Ssn ha dedicato mesi di proteste a colpi di comunicati e manifestazioni.
“Siamo molto soddisfatti – ha commentato Carlo Lusenti, Segretario Nazionale Anaao Assomed – che anche il ministero dell'Interno, a cui ci siamo spesso rivolti negli ultimi mesi, abbia riconosciuto le nostre istanze che si fondavano sugli stessi assunti ora am-messi dalla circolare e cioè che la legge cosiddetta anticrisi non ha abrogato né modificato il divieto di segnalazione contenuto nella precedente disposizione del 1998”.
La circolare aggiunge anche un altro elemento molto importante: per l'accesso alle prestazioni della pubblica amministrazione e quindi anche a quelle sanitarie non viene richiesta l'esibizione dei documenti inerenti il soggiorno.
“Non siamo spie, dicevamo qualche mese fa – conclude Lusenti - e oggi siamo orgo-gliosi della correttezza della nostra posizione di professionisti che con il nostro impe-gno e responsabilità quotidiani cerchiamo di garantire a tutte le persone che a noi si rivolgono, indipendentemente dal sesso, dal censo, dal colore della pelle e dalla lingua che parlano la migliore salute e la migliore sanità possibile”.
Redação revista eletrônica Oriundi
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foto Assomed
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