ROMA - «Il 2010 sarà l'anno delle riforme. Partiremo con quella della giustizia, poi proseguiremo con la scuola e soprattutto con un programma di riforma fiscale per ridurre le tasse». Ma proprio su questo punto è giallo. «La riduzione delle tasse nel 2010? Questa frase dal presidente Berlusconi non è mai stata pronunciata» precisa il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti. Secondo quanto riferisce l'Agi, Silvio Berlusconi ha spiegato in un collegamento telefonico con gli europarlamentari riuniti a pranzo nell'hinterland torinese la prossima agenda politica del Governo. «Andremo avanti con determinazione e senza esitazioni», ha detto il presidente del Consiglio, ricordando agli esponenti del Pdl come l'appuntamento delle Regionali sia una prova decisiva «in questo momento difficile dove il terrorismo internazionale è tornato a farsi sentire. Noi dobbiamo essere uniti e fare da esempio. Dobbiamo essere il partito dell'amore che combatte contro chi diffonde odio». E l'opposizione? «Spero che gli altri collaborino a fare le riforme - ha affermato il Cavaliere - altrimenti andremo comunque avanti da soli».
BASTA RIPOSO - Berlusconi ha spiegato agli europarlamentari di trovarsi in Provenza, a casa di sua figlia Marina. «Ho dei figli eccezionali - ha riferito il presidente del Consiglio - tutti noi dobbiamo coltivare ideali di vicinanza alla famiglia». Berlusconi si è detto pronto al rientro. «Sono stanco di così tanto riposo...», ha scherzato il premier. «Mi sento fisicamente in forma e sono di buon umore. Ora sono con mia figlia Marina e con i nipotini, nei prossimi giorni tornerò al lavoro a Roma».
REGIONALI - Il Cavaliere ha poi parlato delle prossime elezioni regionali: «Ora - ha detto agli europarlamentari - dovete impegnarvi tutti in campagna elettorale. Anch'io sono pronto per le Regionali». Il premier infine ha negato frizioni nel Pdl. La Sicilia? «Non è una situazione preoccupante - ha risposto Berlusconi ad una domanda - comunque ci metterò la testa nei prossimi giorni».
DI PIETRO - Tra i primi a commentare le parole del premier c'è Antonio Di Pietro. «Ecco la prova del nove delle ragioni per cui Berlusconi vuole fare le riforme - ha affermato il leader dell'Italia dei valori. - Il Presidente del Consiglio sostiene di voler riformare innanzi tutto la giustizia per poi intervenire sulla scuola e sul fisco. In un paese normale e in un momento di profonda crisi economica come quella che sta attraversando l'Italia, le priorità dovrebbero essere invertite».«Prima si dovrebbe intervenire su fisco, lavoro e scuola - ha sottolineato - e poi sulla giustizia. In realtà a Berlusconi non interessa il bene della collettività ma solo la sua impunità. Spero che lo capisca anche quella parte dell'opposizione che si dice pronta a sedersi al tavolo del dialogo».
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