terça-feira, 6 de julho de 2010

Nuova vita per il caffè

Milano - Chiosco del Parco Sempione a Milano. Baretto dello stabilimento Marina Piccola a Maccarese (Roma). Gelateria- Pasticceria Alberto a Capri. Tre indizi che fanno una prova. Aggravata dalla presenza sul bancone, accanto alle granite al limone, del colpevole, sempre lo stesso, reo confesso di attentare in modo innocuo al nostro giro vita, dal basso dei suoi -4 gradi. È la «crema di caffè», evoluzione ipercalorica dell’espresso shakerato, a metà strada tra un sorbetto e un gelato. Colore bruno, gusto cremoso, non ci vuole Michele l’intenditore per capire che il rischio di dipendenza è altissimo, con questo mix strategico di latte, panna e caffè, pericolosamente miscelati nel granitore.

«Il mio favorito è l’affogato, cioè la crema nel caffè», chiosa Andrea Illy, presidente e amministratore delegato dell’azienda di famiglia, che ha intercettato un anno fa i gusti dei consumatori proponendo nel mercato Illycrema. «Nel 2009 siamo partiti con 600 clienti. Adesso i bar/locali che servono questo prodotto sono 2.500. Da una nostra indagine di mercato risulta che il consenso è plebiscitario: la novità piace a più dell’85 per cento dei consumatori di espresso. Tra l’altro non abbiamo inventato niente. Non è molto di più della versione riveduta e aggiornata della "granitella al caffè" di una volta».

Tanto rumore per un chicco marrone? Ditelo a Bach (Johann Sebastian), che nel 1734 gli ha dedicato una Cantata. Piaccia o no, l’intruglio goloso è la novità trendy dell’estate. Fenomeno di nicchia destinato a soddisfare palati ansiosi di endorfine e caffeina. Pure un indicatore di tendenze come Roberto Piccinelli, dal 1997 instancabile autore della Guida al piacere e al divertimento (l’ultima è del 2010), ha registrato l’alternativa morbida al ristretto durante le sue escursioni tra capitali e provincia. «Granita e caffè freddo sono stati superati da questa sorta di frullato. Va molto tra gli over 30, è un fenomeno dell’ora di pranzo. E negli stabilimenti balneari dove si fa sport, tra una partita di beach volley e una nuotata, il bicchierino di crema oltre che rinfrescante è pure energetico».

Che poi agli italiani il caffè piaccia in ogni formato lo dicono i numeri: 5,98 chili consumati pro capite. «Siamo i quarti esportatori nel mondo, dopo Stati Uniti, Giappone e Germania, con 7,5 milioni di sacchi di caffè verde da 60 chili, dei quali due milioni sono riavviati all’esportazione », spiega Luca Solari, presidente del Comitato italiano caffè.

La variante cremosa ha ormai fan (immancabile la pagina su Facebook) e sponsor. È scesa in campo anche Algida, con Cafè Zero. Le aziende che producono i miscelatori sono sempre più specializzate: da Lavazza a Granulati Italia, la concorrenza si vince a suon di microparticelle di ghiaccio. «I primi ad aver avuto l’intuizione siamo stati noi», rivendica Marcello Arcangeli, manager di Lavazza. «Nel 2006 abbiamo proposto l’alternativa. E ora nel periodo estivo le vendite rappresentano il 15% del totale dell’espresso. La ricetta? Il nostro preparato base, cui va aggiunto mezzo litro di panna, un litro e mezzo di latte fresco e quindici tazzine di caffè espresso. Mezz’ora di granitore ed è pronto. Temperatura perfetta: -4 gradi ».

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