Frattini rilancia: "Partecipiamo attivamente, non solo con basi".La Russa: votare in Parlamento. D'Alema lancia l'allarme: "Servescudo Nato contro le ritorsioni"
ROMA - Primo via libera della Commissione del Senato, ma il governo è diviso con la Lega che tira il freno. L'intervento militare in Libia irrompe nel dibattito politico lasciando strascichi polemici.L'Italia farà la sua parte nell'ambito dell'attuazione della risoluzione dell'Onu, e si appresta mettere a disposizione della coalizione internazionale, oltre alle basi militari, anche uomini e mezzi. L'orientamento è emerso nel Consiglio dei ministri straordinario, convocato dopo la risoluzione Onu sulla crisi.Ma nel governo italiano emergono divisioni con la Lega che si smarca. L'Italia metterà a disposizione «le proprie basi e non solo» per l'attuazione della risouzione Onu sulla Libia, ha spiegato Frattini nel corso di un'audizione al Senato. Il ministro degli Esteri Franco ha inoltre aggiunto che il vertice di domani a Parigi vedrà riuniti «esponenti della Lega Araba e dell'Unione Africana. Due membri della Lega Araba hanno infatti comunicato adesione a missione Libia: Qatar ed EMirati Arabi Uniti. Poi - ha aggiunto - saranno presenti 4 Paesi membri del G8 e altri come Spagna Polonia e Danimarca che hanno dichiarato di volersi attivamente impegnare nell'attuazione della risoluzione 1973». Insomma, per Frattini il vertice di Parigi «permetterà di far coagulare un consenso internazionale». Il ministro ha poi rivendicato la «piena adesione dell'Italia e la necessità di partecipare attivamente all'attuazione della risoluzione Onu». Qiindi, ha detto «mettermo a disposizione l'uso delle nostre basi, ma non solo. Questo - ha detto infatti il ministro - in primo luogo per marcare la condivisione della sostanza. Secondo, vogliamo essere ben presenti in un territorio che ci riguarda da vicini. Terzo, dobbiamo rimarcare la piena lealtà alla linea occidentale, al patto Atlantico e alla Ue. Queste le ragioni per cui il Cdm ha adottato la decisione di oggi».Il governo chiederà «l’autorizzazione» al Parlamento di «aderire alla coalizione di volenterosi» cui spetterà far rispettare la risuluzione Onu sulla Libia, ha detto il ministro della Difesa Ignazio La Russa sottolineando che l’Italia interverrà con gli altri paesi disponibili e con le organizzazioni internazionali, «offrendo le basi, ma senza nessun limite restrittivo all’intervento, quando si ritenesse necessario per far rispettare la risoluzione Onu» e garantire la tutela dei cittadini. A scompigliare le carte ci pensa la Lega. Il Carroccio «si sente vicino alla posizione della Germania per quanto riguarda il problema della Libia», ha dichiarato Bossi.Il Pd e l'Udc si docono pronti a discutere con il governo sulla posizione italiana. Bersani si è detto favorevole a sostenere «un ruolo attivo entro i limiti Onu». Dal fronte centrista Adornato si dice disponibile ad appoggiare il governo ma attacca la Lega: «Chiediamo al presidente del Consiglio di farsi lui garante perché abbiamo letto una dichiarazione del ministro Bossi in senso contrario». L'ex ministro degli Esteri e presidente del Copasir, Massimo D'Alema, intervenendo nel dibattito al Senato sulla risoluzione Onu sulla Libia, ha sottolineato che «questo scenario internazionali comporta problemi per la sicurezza nazionale, perchè siamo una delle aree immediatamente esposte ad azioni ritorsive» da parte di Gheddafi. «Dobbiamo chiedere - ha detto D'Alema - che si attivi un dispositivo di protezione della Nato, una rete di sicurezza indispensabile, perchè va bene la coalizione dei volenterosi, ma la Nato è la Nato». L'appello di D'Alema non cade nel vuoto. «Condivido le sue preoccupazioni sull’attivazione della rete di protezione della Nato», ha commentato il ministro Frattini. Intanto è arrivato il primo via libera, all'unanimità, con l'assenza dei senatori di Lega e Idv dal Parlamento alla partecipazione dell'Italia alle iniziative Onu a sostegno del popolo libico. Il voto è stato espresso dalle commissioni riunite Esteri e Difesa di palazzo Madama. La risoluzione approvata impegna il Governo a sostenere il popolo della Libia «in un quadro di azioni delle Nazioni Unite». Nel dettaglio, secondo quanto si legge nella risoluzione, le commissioni Esteri e Difesa del Senato impegnano il governo «ad adottare ogni iniziativa per assicurare la protezione delle popolazioni della regione, nello scrupoloso rispetto della Risoluzioone 1973 e delle relative prescrizioni». Inoltre, impegnano il governo «ad adottare ogni iniziativa necessaria per assicurare che l'Italia partecipi attivamernte, con gli altri Paesi disponibili, ovvero nell'ambito delle organizzazioni internazionali di cui il Paese è parte, alla pinea attuazione della risoluzione 1973 ai fini della protezioni dei civili e delle aree popolate sotto pericolo di attacco, ivi compresa la concessione in uso delle basi sul territorio nazionale».
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