sexta-feira, 1 de abril de 2011

Italia 150: il Veneto a Roma, tra tradizione e futuro


Lo spettacolare Emerging '82-6 del veneziano Emilio Vedova

ROMA - Guarda alla tradizione, alla sue radici, il Veneto che quotidianamente si reinventa per costruire il suo futuro. Una regione che a modello del suo essere cita e mostra la Fenice ricostruita dalle sue ceneri, opera dell'architetto Aldo Rossi, e l'avanguardia dell'arte dirompente di Emilio Vedova; il sapore della sua terra e la tecnologia e l'ingegneristica del sistema Mose per salvare Venezia dalle acque alte.

Il Veneto si presenta cosi' all'appuntamento a Roma per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unita d'Italia, patrocinato dalla Presidenza della Repubblica. Il presidente del Consiglio regionale Clodovaldo Ruffato e' stato ''terzo'' testimone della volonta' della Regione Veneto di essere protagonista e partecipe delle manifestazioni che celebrano l'Unita' italiana e nel contempo sottolineano le diverse identita' del suo territorio regionale. Unita' che si coniuga con identita' e' anche una delle parole d'ordine, una sorta di filo comune, che unisce le diverse rappresentazioni del Veneto nelle tre mostre organizzate nella capitale.

Si parte dalla presenza di quattro opere di artisti veneti che percorrono idealmente i 150 anni dell'Unita' nazionale: da Ippolito Caffi all'omaggio del doge Francesco Morosini a Venezia di Giacomo Favretto, dalla donna che nuota sott'acqua dello scultore Arturo Martini alla monumentale tela di Vedova, una delle opere piu' apprezzate della rassegna che mette assieme l'arte delle regioni italiane al Vittoriano.

Al Palazzo di Giustizia - la mostra e' stata inaugurata oggi dal Presidente del Senato, Renato Schifani -, invece, il Veneto presenta le sue eccellenze in una gioco continuo tra passato e presente, ma con una netta propensione verso quello che sara' il Veneto di domani.

Accanto al modello ligneo della Fenice ricostruita, quello della Rotonda del Palladio che dialoga idealmente con il sistema Mose e con le eccellenze che parlano la lingua dell'ambiente, del paesaggio, dell'offerta turistica, del Passante di Mestre. ''Una Regione - ben sintetizza una nota - che si reinventa, si sviluppa, partendo dalle tradizioni, coinvolgendo l'innovazione con la tradizione''. Ruffato non ha dimenticato neanche l'altro Veneto, quei milioni di emigrati che hanno lasciato la regione quando non era il modello di sviluppo e benessere che ha saputo conquistare negli ultimi decenni.

''Il Veneto di oggi - ha detto Ruffato - e' possibile grazie anche ai nostri emigrati''. L'ultima appendice e' all'aeroporto di Fiumicino dove il Veneto e' rappresentato da un vetro dell'arte muranese di Archimede Seguso e da alcuni video dedicati soprattutto al turismo. A tracciare un'altra linea comune tra le diverse manifestazioni che segnano e segneranno la presenza del Consiglio regionale Veneto alle celebrazioni le testimonianze di due protagonisti: uno storico, Ippolito Nievo; l'altro contemporaneo, il musicista Red Canzian.

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