TARANTO - Il serbatoio di un mercantile aperto per errore e quasi 20 tonnellate di greggio si sono riversate in mare nel porto di Taranto gravando con una nuova minaccia ambientale la città già piagata da anni di inquinamento dell'industria pesante. Questa volta l'allarme non é arrivato dai fumi delle ciminiere o dai parchi minerari dell'Ilva, ma dal mare dove un mercantile battente bandiera panamense, diretto in porto per caricare lamiere del siderurgico, ha probabilmente compiuto una manovra sbagliata aprendo per errore le valvole dei serbatoi di greggio invece di quelle dei serbatoi di zavorra. Lo sversamento è avvenuto di notte e a dare l'allarme è stato questa mattina l'equipaggio di un'altra nave ormeggiata in porto che ha avvistato la macchia oleosa proveniente dal mercantile. Immediatamente sul posto sono intervenute motovedette della capitaneria di porto e sono scattate le misure per il contenimento della chiazza oleosa che veniva sospinta dal vento verso terra. Personale della società ecologia Ecotaras, che ha sede proprio nell'area del porto mercantile, è intervenuto installando barriere galleggianti che hanno evitato l'ulteriore spargimento del greggio e sono entrati in azione i mezzi che filtrano l'acqua liberandola dal petrolio.
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