terça-feira, 18 de setembro de 2012

Festa barocca a Foligno


un costume della Quintana al museo di palazzo Trinci, nel centro di Foligno 
 un costume della Quintana al museo di palazzo Trinci, nel centro di Foligno
(di Ida Bini)

L’Umbria celebra la storica giostra della Quintana: i rioni medievali del centro, illuminati dalla luce delle torce e dalle insegne delle taverne, si animano di attori, giocolieri e musicisti in abiti d’epoca; di falconieri, cavalieri, dame e priori che sfilano per le strade della città. E’ una manifestazione artistica, ricca d’atmosfera, nata per recuperare le radici storiche e tradizionali umbre con giochi, tornei e sfide a cavallo e per valorizzare la creatività e la sensibilità culturale della regione con concerti, mostre e rappresentazioni teatrali.
Gli appuntamenti sono tanti e tutti coinvolgenti sparsi per i dieci rioni della città che partecipano alla Quintana (Ammanniti, Badia, Cassero, Croce Bianca, Contrastanga, Giotti, La Mora, Morlupo, Pugilli e Spada), ci sono eventi e tornei da non perdere come quello più spettacolare a Campo de li Giochi, quando si svolge la giostra medievale dell’anello tra squilli di trombe e cavalli mentre i cavalieri in ricchi costumi tardo-medievali si sfidano infilando le loro lance negli anelli sospesi al braccio delle Quintane poste lungo il percorso. O come l’appuntamento di sabato sera, quando parte dal parco del Canapè e attraversa il centro storico lo scenografico corteo di oltre mille persone che, in rappresentanza dei diversi rioni, si muovono lentamente al suono dei tamburi, indossando abiti storici scelti da una commissione artistica di ricercatori.

Altri appuntamenti, invece, si protraggono fino al 23 settembre come la manifestazione Segni Barocchi XXXIII, all’interno del programma di Foligno Festival (www.comune.foligno.pg.it): mostre, concerti, convegni, installazioni storico-artistiche, perlopiù ospitati nella corte del quattrocentesco palazzo Trinci, sede della pinacoteca e del museo civico di Foligno. Il weekend della Quintana è soprattutto un pretesto per visitare il centro storico di Foligno, in gran parte ricostruito dopo il terremoto del 1997: piazza della Repubblica, il Duomo con la facciata duecentesca e il portale ornato da rilievi e mosaici, i palazzi gotici e in particolare palazzo Orfini, dove nel 1472 si stampò la prima copia della Divina Commedia e che oggi ospita anche il museo della stampa con una preziosa collezione di lunari e almanacchi.

Eppure l’aspetto più suggestivo della grande festa barocca di questi giorni è l’apertura delle taverne e delle osterie dove si degustano antiche ricette tradizionali umbre: cucine, botteghe, laboratori e cantine, che un tempo erano scuderie o magazzini, sono state trasformate in locande dove la sfida tra i rioni si gioca a suon di ricette e di piatti locali. La Quintana, infatti, è diventata l’occasione per riscoprire le tradizioni gastronomiche rinascimentali e per riproporle fedelmente con i prodotti del territorio. Un po’ ovunque si mangia sui tavoloni in legno a lume di candela a menu fisso (dai 20 euro) in un viaggio gastronomico che merita per la bontà e le atmosfere uniche: nel rione Spada, sotto gli archi del porticato, c’è la Taverna delle Conce, specializzato in carne alla brace; nel rione della Mora ci sono Le Cantine del Gelso e il ristorante Via del Forno, che occupa i locali di un’antica panetteria con una lastra di cristallo sul pavimento per ammirare le fondamenta e una cisterna dell’acqua d’epoca medievale.

Nel rione Giotti c’è la seicentesca Locanda del Prete di Rostoviglio, con il pavimento originale di sanpietrini, mentre nei vicoli del rione Ammanniti, a palazzo Candiotti, si mangia alla Locanda della Rosa e nel rione Badia all’Hostaria del Centurione. Braciole di maiale, spiedini pillottati (cioè conditi con un pezzo di lardo avvolto in un foglio di carta paglia a cui si dà fuoco), strangozzi al tartufo, porchetta, crescia, lenticchie, farro e cicerchie, salsicce e rocciata, il dolce alla cannella più ripieno di uno strudel: andar per le taverne della Quintana è davvero un’esperienza magnifica e un modo per vivere la festa con i suoi protagonisti.


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