sexta-feira, 12 de outubro de 2012

La coda di cavallo? Accelera la caduta dei capelli

Katy PerryKaty Perry
 
Che lo si chiami «Croydon facelift» (a Londra), «Dagenham facelift»(nell’Essex) o «Millie facelift» (in Irlanda del Nord), in realtà cambia poco, perché la mania di tirare i capelli in una coda di cavallo talmente stretta da «allungare» il viso modello lifting chirurgico fa malissimo a prescindere dal nome che gli si dà. E continuando a sfoggiare il look reso popolarissimo da Kate Moss (il riferimento a Croydon è, non a caso, un omaggio al quartiere dove è nata), come pure ad usare ferri caldi, piastre e liscianti chimici per domare i ricci ribelli si rischiano danni irreparabili al cuoio capelluto per via della cosiddetta «alopecia da trazione», ovvero la perdita permanente di capelli causata dall’eccessiva pressione strutturale che viene praticata sulla radice. 

L'ALLARME - A lanciare l’allarme sui pericoli legati all’acconciatura delle star (oltre alla Moss, le fan dichiarate della coda di cavallo “allunga viso” sono Katy Perry, Cheryl Cole e Sarah Jessica Parker) e sull’utilizzo (spesso smodato, soprattutto da parte delle giovanissime) dei moderni accessori per i capelli è stato un gruppo di dermatologi del Southwestern Medical Center dell’Università del Texas, che ne ha studiato gli effetti sul lungo termine, stabilendo che possono diventare assolutamente deleteri per la nostra testa. «L’uso regolare, ma anche occasionale, di queste tecniche di acconciatura, nonché dei prodotti che aiutano a realizzarle, possono causare la rottura dei capelli e la loro perdita dalla radice – spiega la dottoressa Josephine Quintanilla-Dieck, che ha condotto lo studio americano – e sebbene tale caduta sia di solito reversibile, sul lungo termine o nei casi più gravi può però diventare permanente». 

I CONSIGLI - Ecco perché sarebbe opportuno che tutte le donne a rischio «calvizie precoce» adottassero una sorta di «hair holiday», ovvero dessero una giornata di vacanza ai loro capelli, evitando code di cavallo, ferri roventi e altri pasticci per almeno 24 ore, così da permettere ai capelli di recuperare tono e vigore in modo naturale. Ma se ancora non bastasse a scongiurare il peggio, gli esperti consigliano di lavare i capelli con maggiore frequenza (le radici unte non sono mai un toccasana per i capelli, indipendentemente dal look che si sfoggia) e di scegliere acconciature naturali (quindi, niente code di cavallo ma nemmeno trecce) e che non richiedano trattamenti con il calore (vedi piastre o rulli) o il ricorso a prodotti chimici come i liscianti, così da mettere meno tensione alle radici e non danneggiare la delicata pelle del cuoio capelluto. 


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