domingo, 14 de outubro de 2012

In arrivo il Centro Nazionale delle Ricerche

L'istiuto Max Planck, fra i  modelli cui guarda la riorganizzazione della ricerca italiana (fonte: Max Planck) 
L'istiuto Max Planck, fra i modelli cui guarda la riorganizzazione della ricerca italiana
 (fonte: Max Planck)

Un unico Centro Nazionale delle Ricerche nel quale dovranno confluire tutti e 12 gli enti pubblici di ricerca vigilati dal ministero per l'Istruzione, l'Universita' e la Ricerca (Miur). E' quanto prevede una bozza elaborata nell'ambito della legge di stabilita'.

Il Centro Nazionale delle Ricerche sara' affiancato da un'Agenzia per il trasferimento tecnologico e da un'Agenzia per il finanziamento della ricerca. Saranno queste tre strutture a coordinare la ricerca italiana, in un modello ispirato a quello delle grandi realta' di ricerca europee, come l'istituto tedesco Max Planck. Al Miur resta il ruolo di indirizzo e controllo della ricerca, come quello di tracciare le future linee programmatiche della ricerca. I tempi previsti per l'attuazione della riforma sono legati all'iter parlamentare della legge di stabilita', ma si prevede un breve periodo di transizione.

Al Centro Nazionale delle Ricerche faranno capo inizialmente i 12 enti pubblici attualmente controllati dal Miur, come il Consiglio Nazionale delle Ricerche (Cnr), l'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), l'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf),l'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). L'obiettivo, a quanto si apprende, e' creare un sistema aperto nel quale potranno confluire in futuro anche altri enti di ricerca che attualmente dipendono da altri ministeri. Potranno nascere inoltre aree ''trasversali'' che riuniscono istituti di enti diversi impegnati nello stesso campo di ricerca. Il risultato dovrebbe quindi essere un grande sistema della ricerca italiana che sia compatto, ma nello stesso tempo fluido.

Gli enti verrebbero a perdere i loro vertici: sia il presidente sia il Consiglio di amministrazione. A guidare il loro operato avranno un comitato scientifico, ma faranno capo direttamente al Centro Nazionale delle Ricerche. I finanziamenti saranno assegnati loro dall'Agenzia per il finanziamento della ricerca. Gli enti manterranno inoltre la loro identita' e la sede storica, ma si prevede una razionalizzazione dell'articolazione delle sedi distaccate.

Le cose cambiano anche per il personale, che secondo la bozza dovrebbe essere assimilato a quello universitario. Vale a dire che si prevede un'abilitazione nazionale dei ricercatori. Obiettivo del provvedimento e' garantire una maggiore permeabilita' del sistema della ricerca degli enti e delle universita' con la possibilita', per il ricercatore di un ente pubblico, di lavorare per alcuni periodi nell'universita' e viceversa.


www.ansa.it

Nenhum comentário: