Il terremoto di
questa notte nell'area del Pollino e' avvenuto con un meccanismo di tipo
distensivo e i movimenti della faglia coinvolta sono generati dalla
spinta della placca Nordafricana verso quella Euroasiatica. ''Il
meccanismo e' molto complesso e caratteristico dell'area'' spiega
Antonio Piersanti, direttore della sezione sismologia e tettonofisica
dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (Ingv). In
particolare, prosegue Piersanti, la scossa e' stata causata ''dai
movimenti relativi fra la macro placca Africana, la macroplacca
Euroasiatica, le microplacche su cui galleggia meta' dell'Italia e gli
effetti della subduzione tirrenica dove la placca Adriatica si infila
sotto quella Euroasiatica''. ''Non sta avvenendo nulla di straordinario -
rileva l'esperto - i terremoti sono fenomeni naturali il problema si
verifica quando avvengono in zone abitate''. Anche se in Italia non
avvengono i terremoti piu' grandi in assoluto, a livello di
sismotettonica il nostro Paese e', sottolinea Piersanti, una delle aree
piu' complicate del mondo: ''l'Italia si trova al margine della mega
placca Africana e della Placca Euroasiatica e meta' della Penisola
galleggia su delle microplacche''. Dopo il terremoto dell'1,05 di
magnitudo 5.0, gli esperti della sala sismica dell'Ingv hanno
localizzato circa 170 repliche. Si sono verificati 135 eventi di
magnitudo inferiore a 2.0, 33 terremoti di magnitudo compresa tra 2.0 e
3.0, uno di magnitudo 3.3, avvenuto alle ore 1,16. La distribuzione di
questi terremoti, spiega l'Ingv, continua ad essere prevalentemente
concentrata nel settore occidentale della regione, dove e' avvenuta la
maggior parte dei terremoti negli ultimi mesi. I terremoti di queste ore
sono piuttosto superficiali, spiega l'Ingv, quasi tutti localizzati tra
5 e 10 chilometri di profondita', nella parte meridionale del gruppo di
epicentri attivo negli ultimi mesi.
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